Verso la fine dei Settanta, fra i giovanissimi si diffuse la caccia all'adesivo, sì, lo "sticker", oggi si direbbe. Era soprattutto in occasione degli acquisti nelle
boutiques che, al momento del pagamento, si chiedevano degli "adesivi" in regalo, che, puntualmente, venivano offerti, ma ricordo altri ragazzi, più coraggiosi"
, che andavano in giro per negozi, specialmente il sabato pomeriggio, per farne incetta. Io riuscii a farmene una bella collezione: lo testimoniano ancora le ante del mio armadio dell'epoca, finito nella casa di campagna di una delle mie sorelle, ma allora ne furono ricoperti anche i vetri della finestra e lo specchio della mia cameretta, praticamente tappezzati. In fondo, erano una versione più "adulta" (o "simil-adulta"
) delle figurine che avevamo fino a qualche anno prima. Infatti, ci scambiavamo i doppioni ed alcuni adesivi, tipo quelli delle marche di
jeans più
trendy, erano particolarmente ricercati. Quando finivamo per accaparrarci questi ultimi, venivano attaccati nelle parti centrali di ante e finestre; quelli meno ricercati (come quelli di marche sconosciute) finivano negli angolini...Tra quelli che condideravo "trofei", ne avevo uno Wrangler, ed un altro, bellissimo, Fiorucci, con una
pin-up, in omaggio con una borsa comprata nella primavera del 1980 (leggermente OT): confesso che fu un elemento a favore dell'acquisto (le case produttrici lo sapevano?). Molti adesivi, inoltre, finivano sulle copertine e nelle pagine interne dei diari scolastici e, per chi l'aveva, anche sui telai dei motorini. Anche per voi fu così?
)
