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Luoghi e ed edifici particolari

In casa e fuori, a scuola, nei negozi, al bar, in discoteca, in vacanza...
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Re: Luoghi e ed edifici particolari

Messaggio da Insight »

Inaugurazione del supermercato Pam a Trieste, 11 settembre 1975. Notare la fila di persone. Io non c'ero, ma ricordo :)
FB_IMG_1622402521853.jpg
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Re: Luoghi e ed edifici particolari

Messaggio da Insight »

Trieste, la "Guida luminosa", comunemente detta per brevita' "la luminosa". In pratica un grande tabellone in una via centrale, con una rientranza sulla parte anteriore (nella foto si vede il retro), avente scopo informativo.
Nella parte anteriore, dove si entrava per circa un metro, c'era disegnata la mappa della citta'. Ai lati c'erano dei pulsanti con i nomi delle vie. Premendo il pulsante si accendeva una lucetta sulla mappa in corrispondenza della via selezionata col pulsante.
Sul retro invece c'erano i film in programmazione nei cinema.

Ma oltre a questo, e soprattutto, "la luminosa" era il classico punto di ritrovo, il posto dove darsi appuntamento, specialmente tra i ragazzi. "Ci troviamo alla luminosa" era un classico delle giovani compagnie degli anni Sessanta, Settanta e fino a meta' anni Ottanta. Poi le abitudini sono cambiate, oggi i ragazzi si chiamano col telefonino per trovarsi :)

Il tabellone comunque c'e' ancora, ma non c'e' più la guida con le vie, solo i cinema e pubblicita', ormai nessuno si ferma piu' la'...

La foto e' dei primi anni Settanta. Notare (spero si riesca a vedere) la locandina di un film con Bruce Lee.
Vedete anche quanti militari c'erano che si fermavano la', probabilmente per decidere in quale cinema andare. Trieste aveva ben due caserme in centro e una sull'altipiano.
FB_IMG_1623267930736.jpg
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Re: Luoghi e ed edifici particolari

Messaggio da Insight »

Alloggi popolari in Unione sovietica nel 1978.
FB_IMG_1673544665163.jpg
Notate i bellissimi colori, gli spazi ampi intorno e il verde. Altro che la nostra edilizia popolare brutalista. E poi dicono che in Urss si stava male... ;)
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Gian Piero
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Re: Luoghi e ed edifici particolari

Messaggio da Gian Piero »

Ottimo topic!
Io ho un ricordo di un luogo angosciante di quando avevo dai 6 ai 10 anni, dunque intorno al 1970/76.
Vicino a casa mia scorreva un torrente affluente del Tanaro. Tale torrente scorreva alla periferia della mia città dove le case cedevano il posto ai campi e alle colline e dove aveva sede una fabbirca piuttosto grossa ed importante che produceva (e produce tuttora) tessuti.
Attraverso un piccolo sentiero nella vegetazione era possibile accedere alla riva del torrentello.
Poi, camminando lungo la riva, si giungeva in prossimità della fabbrica ed è qui che il torrentello prendeva una piccola discesa e si incassava in uno stretto passaggio.
Le rive, erbosa e di terra, cessavano, sostituite da 2 muri molto alti, un muro a sinistra che costituiva il muro della fabbrica e un muro a destra che sosteneva la collina di fronte, impedendo smottamenti.
Non essendo più praticabili le rive, era possibile proseguire solo camminando nel torrente, con gli stivali.
A volte, da piccolo, lo ed un mio amico che amava esplorare, lo facevamo.
Entravamo nel torrente con gli stivali e camminavamo tra le 2 muraglie che, da piccolo, ci sembravano altissime.
Arrivavamo fino al punto in cui un grosso tubo univa le 2 muraglie, uscando da una parete e finendo nella parete di fronte, quella che delimitava la collina. Si trattava proabilmente un tubo di scarico o di approvvigionamento idrico.
Quel luogo mi/ci incuteva un terrore indescrivibile e potevamo avvicinarci solo in 2.
Mai ci sarei andato da solo e mai, pur in due, abbiamo superato il punto in cui vi era il tubo.
Mi sono sempre chiesto perché tale paura. Forse il rumore del torrente che, tra le pareti, si faceva più cupo e minaccioso, forse le stesse pareti alte, forse quell tubo misterioso, almeno per noi bambini.
L'angoscia e il terrore aumentavano poi in certi momenti della giornata, ad esempio al tramonto, quando i raggi del sole si riflettevano sui mattoni rossastri del muro di destra, mentre quello di sinistra era già in ombra, conferendo al tutto un’atmosfera claustrofobica, sanguigna e di terrore.
Diventato grande non andai più in quel luogo che, nel tempo, subì delle modifiche.
L’ultima volta che passai in quella zona, saranno 10 anni fa, l’accesso alla riva del torrente era stato chiuso.
Ora vivo all’estero e non posso più documentare, con fotografie, tale luogo e, comunque, ora non è più accessibile.
Leggendo fumetti mi imbattei in un’ambientazione simile nell’albo di ZagorLa nebbia infernale” dove Zagor, Cico e alcuni superstiti di un’avventura, vanno alla deriva su una zattera trasportata dalla corrente di un fiume, fiume che, ad un certo punto, si incassa, per chilometri e chilometri, tra due altissime e lisce pareti a strapiombo.
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Re: Luoghi e ed edifici particolari

Messaggio da Insight »

Ottimo intervento, bravo :) Così si mantiene in vita il Forum. Se anche altri lo capissero e si impegnassero, anziche' fare copia incolla o postare link, non sarebbe male ;)

Mi hai fatto rivivere un po' certe avventure; anch'io, sebbene piu' in piccolo, amavo esplorare la "campagnetta" (cosi' la chiamavamo) che era nei dintorni di casa mia... C'era una vasta zona ancora non edificata e verde, e con i miei amici qualche volta ci si addentrava... ;)
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Re: Luoghi e ed edifici particolari

Messaggio da Gian Piero »

Insight ha scritto:Ottimo intervento, bravo :) Così si mantiene in vita il Forum. Se anche altri lo capissero e si impegnassero, anziche' fare copia incolla o postare link, non sarebbe male ;)
Ehm.. grazie Insight ma... sono ancora "IN PROVA". Sigh
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Re: Luoghi e ed edifici particolari

Messaggio da Gian Piero »

Un altro luogo terrorizzante era la caldaia del condominio in cui abitato, e questo ben prima di Freddy Krueger.
Dunque, negli anni 70 vivevo in un condominio popolare di 5 piani, non una casa popolare in senso stretto ma un palazzo abitato da “gente del popolo”(operai, piccoli arigiani, ecc..).
Tale condominio non era ben rifinito poiché le rifiniture erano state fatte in modo approssimativo, in particolare modo le cantine e il garage.
Le cantine, ad esempio, non erano state intonacate e presentavano i mattoni rossastri a vista, a volte sbrecciati o forati e con coaguli di cemento.
Dal piano terra si scendevano due corte rampe di scale per raggiungere, appunto, le suddette cantine, che si affacciavano su 2 corridoi, uno a destra e uno a sinistra.
Le porte delle cantine erano in lamiera grigia o in legno di infima qualità, con il nome del proprietario, o affittuario, tracciato scompostamente con la vernice.
Lungo i corridoi, in alto, all’angolo tra il muro di mattoni e il soffitto, correvano cavi neri e tubature polverose di diverse dimensioni, le più piccole per i cavi e le più grandi per l’acqua.
Una delle porte metalliche non chiudeva una cantina ma la caldaia condominiale, il “bruciatore” come noi lo chiamavamo. Nella stagione fredda, da una certa ora del pomerggio, all’imbrunire, la caldaia si attivava e, attraverso la porta metallica, se ne poteva udire il classico rumore, sordo e soffocato, accompagnato dal gorgoglìo dell’acqua calda che, uscendo dalla caldaia, saliva ai vari piani del condominio.
Quel luogo era buio, se si eccettua qualche taglio di luce che filtrava da piccole aperture che si affacciavano, fuori, sul marciapiede.
L’unica vera fonte di illuminazione erano delle fioche lampadine a filamento da pochi watt che veniva accese da un interruttore, posto all’inizio del corridoio principale.
Noi bambini andavamo a volte nelle cantine e, forti dell’essere in 2 o in 3, avanzavamo nei corridoio, a volte accendendo le lampadine e volte rimanendo nella semioscurità.
Ci fermavamo di fronte alla porta metallica della caldaia, impauriti ma ipnotizzati dal rumore sordo e ritmico della macchina e dallo scorrere dell’acqua nei tubi.
Bastava però un rumore improvviso, di diversa natura e, dunque, inaspettato, a farci scappare precipitosamente dal luogo, risalendo d’un fiato le scale.
In quegli anni vidi un film, “Passi nella notte” dove il protagonista, Hover, viene sfigurato dallo scoppio del suo laboratorio.
Ricordo che ci immaginavamo che la porta metallica della caldaia si aprisse di colpo ed uscisse Hover, con il volto devastato e i vestiti fumanti. E immaginavamo che Hover si muovesse meccanicamente verso di noi, con le braccia protese in avanti ed un ghigno satanico.

Ecco il link al film: https://www.youtube.com/watch?v=OGZs1s7pIFE
Gian Piero
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Re: Luoghi e ed edifici particolari

Messaggio da Gian Piero »

Ed ora un luogo a cui sono associate ricordi positivi, piacevoli.
C’èra un momento particolare nei pomeriggi invernali: quando veniva sera e calava lentamente la notte.
Vediamo: siamo a dicembre, o gennaio. Magari il pomeriggio non è stato troppo freddo e, anzì, c’è stato un timido sole, sia pur un sole morente, ma verso sera l’inverno si riappropria del proprio tempo e del propro spazio.
Nelle case le prime tremolanti luci si accendono, a scacchiera, mentre nelle vie i lampioni effondono una luce giallagnola su un terreno in gran parte bagnato dalla neve e incrostato dal ghiaccio.
In cucina borbotta la pentola delle castagne e sulla stufa le bucce di mandarino rinsecchiscono esalando un aroma fragrante e pungente, che sa di Natali lontani.
È l’ora in cui, nei condomini, si accende il riscaldamento e si sente quel caratteristico rumore, sordo e grattugioso, dell’acqua calda che sale gorgogliando nei termosifoni e che sa di brodo e di calcare.
Fuori è quasi buio ormai e comincia a spirare un vento, non forte ma pungente.
Le stradine, che qualche ora prima erano popolate da bambini vocianti, ora appaiono desolatamente deserte.
Alcuni piccoli negozi chiudono e quelli che rimangono aperti sono pressoché deserti.
La neve, col freddo serale, è ghiacciata nuovamente e scrocchia sotto i passi dei pochi che si avventurano fuori.
Noi (io e un mio compagno di giochi) usciamo.
Una di queste stradine, costeggiata da casette con graziosi giardinetti od orticelli, conduce fuori dal paese, verso la collina, verso la campagna, verso i boschi silenziosi.
Seguendola, accompagnati dal fiato condensato che esce dalla nostra bocca, arriviamo ad un piccolo ponticello in legno su di un altrettanto piccolo rio, di cui, a causa del buio, non riusciamo a scorgere l’acqua ma di cui sentiamo il ritmico gorgogliare.
Superato il ponticello, i lampioni si diradano per poi sparire e la strada si fa sentiero, sentiero che si inerpica verso la collina coperta da una spessa coltre di neve immacolata.
Camminiamo su arbusti rinsecchiti dal freddo, che scrocchiano, e su piccoli avvallamenti di neve e, dopo circa trenta minuti, abbiamo raggiunto la vetta della collina.
Si para dinnanzi a noi lo spettacolo della valle sottostante, delimitata dai boschi scuri e coperta da un candido manto di neve bianchissima.
Se c’è la luna piena, l’atmosfera pare immersa in una sognante e silenziosa luminosità lattea.
Scorgiamo il rio che abbiamo appena attraversato e che, piegandosi in anse, si perde in lontananza, verso il bosco, una macchia scura e densa.
Da bambini, verso le 7 di sera, raggiungevamo questo luogo e ci fermavamo.
Nonostante la notte, nonostante il freddo, era un luogo piacevole, rilassante, che ci faceva intuire la maestosità della natura.
Questa ambientazione, queste sensazioni le ritrovai nell’albo di Zagor “I falchi delle nevi” e nell’albo “Molok”.
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Re: Luoghi e ed edifici particolari

Messaggio da Insight »

Bellissimi ricordi trasformati in racconti, bravo :)
Potresti scriverne uno anche nella sottosezione "Mi accadde quel giorno", giusto per ravvivarla un po'.... saranno 5 anni che nessuno vi scrive piu', e io l'avevo fortemente voluta em_fischia
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Re: Luoghi e ed edifici particolari

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Lo sceicco Abdul Aziz Bim Rashid, dell'Arabia Saudita, in visita allo stabilimento della Grandi Motori a Trieste, il 10 giugno 1974.

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Probabilmente era venuto a vedere per cosa servivano i suoi soldi :lol:
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