Violento scontro a fuoco con le Br

[Insight]

Però almeno sarebbe cresciuto il senso di isolamento intorno ai terroristi, se anche i loro capi storici li avessero abbandonati...E poi all'epoca del sequestro Moro non avrebbero potuto chiedere la liberazione di Curcio e degli altri brigatisti della prima ora, sarebbe venuto meno uno degli elementi fondamentali di quella vicenda...Io ho la sensazione che molte cose sarebbero cambiate, il terrorismo sarebbe finito prima.

[Whiteshark]

Mah, caro Insight, forse si, forse no. Credo che i brigatisti della seconda (Moretti e Balzarani) e sopratutto della terza generazione (Senzani e Savasta) volessero comunque proseguire nella loro idea (o follia), indipendentemente dal seguito che avevano. Nel momento in cui si arriva all'abisso di uccidere un povero operaio, con moglie in gravidanza, certo non perchè "delatore" o "servo", ma solo perchè è "fratello di....", con corollario di riprese filmate, cartello al collo stile SS o fascisti repubblicani e dopo avergli pure dato la atroce beffa dell'illusione della libertà consentendogli di radersi dopo due mesi di prigionia è chiaro che non c'è più la minima parvenza di ideologia, solo volontà sanguinaria ed omicida. A questi, dell'abbandono di Curcio non gliene poteva fregare di meno.

[Insight]

Sì, quelli della "terza" erano praticamente dei criminali comuni, avevano quasi niente di ideologico ormai...Ma forse alla "terza" non saremmo mai arrivati se quelli della prima avessero sconfessato quelli della seconda, forse...

[Whiteshark]

Tornando alla guerriglia di Spiotta, è (tragicamente) curioso notare come il modus operandi dei brigatisti (lancio di bombe a mano ed a seguire aprirsi la strada a raffiche di mitra) sia stato praticamente identico a quello che, cinque mesi prima, aveva permesso alla "primula nera" Mario Tuti di sfuggire all'arresto, uccidendo due carabinieri e ferendone gravemente un terzo.

[Insight]

So che alla fine sono sottigliezze...Però mi pare che Tuti non avesse usato la bomba a mano che gli trovarono in casa...Fece tutto col mitra oppure in altri libri c'è scritto che usò un fucile a canna mozza...

Invece tornando alle prime Br, ho sempre trovato un po' ridicolo il fatto che Curcio venne arrestato nel gennaio del 1976 in un appartamento di Milano, dove si trovava con una brigatista che da qualche mese era la sua nuova compagna... Certo che non perse tempo dopo la morte della sua amata Mara... Mi domando se oltre a quello della Rivoluzione non c'avesse anche un altro chiodo fisso

[Antonio68]

Sembra un'ovvietà ma quando decidi di prender parte alla cosiddetta "lotta armata" devi mettere in conto che qualche pallottola arrivi a fischiarti vicino. D'altronde, e come da me già riportato, lo stesso Curcio nei "colloqui" con aspiranti brigatisti era solito ripetere "...se va bene c'è la galera" come dire mettete in conto di lasciarci le penne.
La Cagol era un elemento, diciamo così, operativo: ebbe un ruolo preponderante nella rocambolesca fuga di Curcio dal carcere di Casale di Monferrato nonché nel sequestro Sossi. E' evidente, quindi, che fosse particolarmente esposta.

Nella sua pagina WP c'è una foto che la ritrae con un accenno di sorriso, quasi un ghigno a dire il vero. Se confrontiamo gli attuali selfie con tale immagine e con quelle di Alessandra Sandri e Giorgiana Masi, parere personale sia chiaro, gli Anni '70 sono distanti un'era geologica.

[Whiteshark]

... Giorgiana Masi, ragazza a mio parere bellissima..... Fine OT.

[Whiteshark]

Tornando al topic, la casualità mise i bastoni fra le ruote dei terroristi: il giorno stesso del sequestro, due fiancheggiatori delle BR, incaricati di controllare il territorio, ebbero un incidente stradale tra Canelli e Cassinasco. Per il timore di essere identificati dalla polizia , si offrirono di pagare i danni, senza passare attraverso le assicurazioni e si allontanarono velocemente, dopo aver firmato una dichiarazione di responsabilità, senza aspettare i rilievi della Polizia Municipale, creando nei presenti molti sospetti. Uno dei due, Massimo Maraschi, venne poi fermato dai Carabinieri a Canelli, e immediatamente si dichiarò “prigioniero politico “. Questo soggetto era già noto al Nucleo anti terrorismo del Gen. Dalla Chiesa. Tutto ciò insospettì molto gli investigatori che si misero in stato di all’erta, in previsione di qualche azione terroristica, non meglio precisata.

[Insight]

Secondo Franceschini, come scritto nel suo libro Mara, Renato e io, il Generale Dalla Chiesa era talmente ossessionato dall'idea di catturare Curcio che aveva chiamato il suo cane Renato

[Whiteshark]

...speriamo non lo abbia sottoposto al carcere duro....