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Violento scontro a fuoco con le Br

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Violento scontro a fuoco con le Br

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Il 5 giugno 1975, nei pressi della cascina Spiotta d’Arzello, sulle colline di Acqui Terme, in provincia di Alessandria, vi fu un violento conflitto a fuoco tra una pattuglia dei carabinieri e due appartenenti alle Brigate rosse, tra i quali Margherita Cagol, detta “Mara”, moglie di Renato Curcio e fondatrice insieme a lui dell’organizzazione terroristica.

Nello scontro la Cagol morì sul posto, mentre l’appuntato Giovanni D’Alfonso, gravemente ferito, morirà qualche giorno dopo all’ospedale. Altri due carabinieri furono feriti, uno assai gravemente: il tenente Umberto Rocca, che perse un braccio e un occhio in seguito al lancio da parte dei terroristi di una bomba a mano.
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I brigatisti, il giorno prima, avevano sequestrato nella sua villa di Canelli l’industriale dello spumante Vittorio Vallarino Gancia, allo scopo di chiedere un riscatto e autofinanziare in tal modo la loro organizzazione. Dopo il prelevamento, l’ostaggio era stato trasportato alla cascina Spiotta, che era una base delle Brigate rosse. Margherita Cagol e un altro brigatista mai identificato erano rimasti durante la notte a custodire il prigioniero.

Alla mattina del giorno 5 giugno, una pattuglia dei carabinieri capitò nei pressi della cascina e cominciò una perquisizione. I terroristi lanciarono una bomba a mano dalla finestra, ferendo due carabinieri, e uscirono sparando. In questa fase l’appuntato D’Alfonso fu colpito da una raffica di mitra sparata dalla Cagol.

I due brigatisti cercarono di fuggire con la propria auto, ma andarono a sbattere violentemente contro quella in sosta dei carabinieri. Vi fu una nuova sparatoria e questa volta fu la Cagol stessa a essere falciata da una raffica. L’altro brigatista, invece, riuscì a dileguarsi a piedi nella campagna e non venne mai rintracciato.
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Margherita Cagol era tra i capi delle Brigate rosse, aveva partecipato in prima persona al sequestro Sossi e ad altre azioni terroristiche. Nel febbraio di quello stesso anno, insieme ad altri compagni, aveva assaltato, armi in pugno, il carcere di Casale Monferrato, dove il marito, Renato Curcio, era stato rinchiuso dopo l’arresto, avvenuto l’8 settembre 1974 nei pressi di Pinerolo (insieme a lui era stato catturato anche Alberto Franceschini, l’altro capo e fondatore delle Br). I brigatisti guidati dalla Cagol erano riusciti a far evadere Curcio, che sarà poi nuovamente catturato, nel gennaio del 1976, a Milano.

La morte di Margherita Cagol segnò una svolta nella storia e nella strategia delle Br, che dopo questa vicenda divennero assai più cruente. Può dirsi, anzi, che questo brutto episodio segna la fine della prima fase delle Br, quelle più “romantiche” e “idealiste”, anche se non so quanto sia giusto usare questi termini parlando comunque di terroristi. Ma non me ne vengono in mente altri per evidenziare la differenza tra i brigatisti del primo periodo (1970-1975) e quelli della “seconda generazione” (1976-1980), che furono assai più spietati e sanguinari, avendo ferito e ucciso a sangue freddo anche molte persone inermi e disarmate.
Ultima modifica di Insight il mer 28 mar 2018, 17:49, modificato 1 volta in totale.
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franz75
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Re: Violento scontro a fuoco con le Br

Messaggio da franz75 »

Curiosamente, Curcio e la Cagol erano due personaggi provenienti dal mondo cattolico (mi pare fossero stati entrambi dirigenti dell'AC). All'epoca si erano create pericolose commistioni fa il cattolicesimo cosiddetto "progressista" e le teorie marxiste...e purtroppo qualche cascame lo si trova ancora in circolazione.
Piuttosto, non sono proprio sicuro che la svolta davvero cruenta per le BR sia avvenuta con questo attentato. Ricordo che un anno prima di questo episodio, a Padova, erano stati uccisi a sangue freddo nella sede del MSI due attivisti della fiamma tricolore. Però magari da questo episodio in avanti, i fatti di sangue si intensificarono ancor di più.
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Re: Violento scontro a fuoco con le Br

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L'uccisione dei due missini nel 1974 non era stata pianificata. Il gruppo di brigatisti che assaltò la sezione dell' MSI di Padova intendeva compiere soltanto una rapina. Poi i fatti andarono diversamente: per la reazione dei due militanti della "Fiamma", che erano stati immobilizzati, i brigatisti aprirono il fuoco.

A quei tempi l'omicidio politico non era ancora la strategia delle Br (a tale strategia, infatti, si arrivò solo nel 1976, con l'omicidio Coco), tant'è vero che i vertici dell'organizzazione (ossia Curcio e Franceschini) furono poi prosciolti dall'accusa di concorso morale nell'omicidio dei due missini. Essi, infatti, non lo avevano ordinato. Per quanto sia agghiacciante dirlo, quell'omicidio fu un "errore" del gruppo che assaltò la sede missina.
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franz75
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Re: Violento scontro a fuoco con le Br

Messaggio da franz75 »

Ah ecco. Grazie per la precisazione, non ero al corrente dei dettagli dell'assassinio dei due missini a Padova.
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Re: Violento scontro a fuoco con le Br

Messaggio da andromeda57 »

Insight ha scritto:L'uccisione dei due missini nel 1974 non era stata pianificata. Il gruppo di brigatisti che assaltò la sezione dell' MSI di Padova intendeva compiere soltanto una rapina. Poi i fatti andarono diversamente: per la reazione dei due militanti della "Fiamma", che erano stati immobilizzati, i brigatisti aprirono il fuoco.

A quei tempi l'omicidio politico non era ancora la strategia delle Br (a tale strategia, infatti, si arrivò solo nel 1976, con l'omicidio Coco), tant'è vero che i vertici dell'organizzazione (ossia Curcio e Franceschini) furono poi prosciolti dall'accusa di concorso morale nell'omicidio dei due missini. Essi, infatti, non lo avevano ordinato. Per quanto sia agghiacciante dirlo, quell'omicidio fu un "errore" del gruppo che assaltò la sede missina.
Ricordo bene quell'episodio, la dinamica riportata è quella dei brigatisti che però non si abbina ai risultati della perizia che parlò di colpi di pistola sparati a bruciapelo alla testa il che lo fa sembrare più una vera e propria esecuzione.
Tuttavia è innegabile che all'epoca alle BR del cosidetto antifascismo militante non importasse più di tanto, quindi ritengo assai probabile che gli omicidi non fossero pianificati, ma la storia della reazione dei due missini francamente mi lascia piuttosto perplesso.
Ultima modifica di andromeda57 il lun 5 giu 2017, 15:34, modificato 1 volta in totale.
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Re: Violento scontro a fuoco con le Br

Messaggio da andromeda57 »

Se non ricordo male il primo (anzi triplice) omicidio premeditato ordito dalle BR fu quello del giudice Coco e della sua scorta a Genova nel 76, credo francamente che fosse un punto di arrivo inevitabile nell'evoluzione di questa organizzazione, le BR non potevano continuare semplicemente con la cosidetta propaganda armata, che aveva un senso negli anni del cosidetto operaismo esasperato (auto bruciate di fascisti ovvero sequesti o pestaggi di capireparto considerati servi dei padroni), per concetto e struttura non potevano che arrivare ad una vera e propria guerra contro lo stato e gli omicidi di questo genere rientravano pienamente nel concetto di guerriglia contro il potere.
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Re: Violento scontro a fuoco con le Br

Messaggio da Insight »

Certamente quando si imbocca la strada della violenza è difficile tornare indietro ed è più facile andare sempre più avanti...Però un fatto da valutare è anche che il "salto" verso l'omicidio programmato coincide con un cambiamento di "teste" ai vertici delle Br...E forse non è un caso che sia andata proprio così...La mia sensazione, che poi si basa unicamente su delle letture, è sempre stata che una volta fuori Curcio, Franceschini e la Cagol si sia cominciato a "fare sul serio" proprio perché loro non c'erano più.
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Re: Violento scontro a fuoco con le Br

Messaggio da Whiteshark »

......Quando Curcio subì il primo processo sfidò i giudici: "La sentenza che voi emetterete non avrà valore e non inficia, anzi sprona, la volontà e la forza del Partito Combattente. Nel piccolo punto in cui cercate di colpire la guerra di classe, che è ciò che qui noi rappresentiamo, si svela la vostra debolezza. Vorreste liquidarla, mentre invece ottenete l'effetto di allargarla a macchia d'olio". Parlava come se, pur in cella, fosse ancora il Capo delle BR. Che invece lo avevano già "pensionato", considerandolo un superato, un romantico, l'agitatore velleitario che a Trento scriveva sui muri "Non vogliamo mangiare alla vostra mensa, vogliamo rovesciarla". Erano altri, ormai, i capi, più freddi e più crudeli. Erano le nuove BR (Montanelli-Cervi, "L'Italia degli anni di piombo")
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Re: Violento scontro a fuoco con le Br

Messaggio da Insight »

Infatti la lettura di Montanelli, che certamente non era un fan di Renato Curcio, è tra quelle che ha contribuito a formare la mia opinione sulla differenza tra le due generazioni di brigatisti...

Aggiungerei che i brigatisti del "nucleo storico" sapevano benissimo di essere stati messi da parte e considerati ormai come delle figure mitologiche da quelli che stavano fuori e comandavano...Però lo stesso si sono prestati alla finzione di essere sempre d'accordo con tutto quello che facevano i loro compagni in libertà...E questo lo trovo un fatto molto grave. Se anziché applaudire a ogni omicidio e fare i proclami e le rivendicazioni da dietro le sbarre, avessero sconfessato l'operato delle "nuove Br" si sarebbe evitato molto spargimento di sangue.
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Re: Violento scontro a fuoco con le Br

Messaggio da Whiteshark »

Su questo ho qualche dubbio. Non mi vedo un Gallinari, un Savasta, un Senzani o un Moretti cambiare idea perchè il "monumento" Curcio lo ha fatto. D'altronde come disse Lauro Azzolini "Dopo Sossi, dopo la Spiotta, dopo la caduta di tanti compagni, con le forze regolari ridotte a quindici persone, Moretti Bonisoli e io facemmo una lunga riflessione e arrivammo a questa alternativa: qui, o questa guerra la facciamo sul serio, o tanto vale piantarla. Qui o ci mettiamo in testa di vincere o siamo vinti in partenza. Presa la decisione militare e strategica di fare la guerra allo Stato, sul serio, per vincerla, tutto ne conseguì, l'analisi politica compreso il Sim, o Stato imperialista delle multinazionali, diventava un corollario e una giustificazione della macchina militare, della ferocia dello scontro....."
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