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Storie Disney anni settanta
- Whiteshark
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Re: Storie Disney anni settanta
Mi aspettavo francamente che venisse citata anche la storia "Paperino e il conte di Montecristo", dove viene nominato nientemeno che....Flick Genziana
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Re: Storie Disney anni settanta
Eheh...hai ragione, c'era anche quella, pur non fra le memorabili....Whiteshark ha scritto:Mi aspettavo francamente che venisse citata anche la storia "Paperino e il conte di Montecristo", dove viene nominato nientemeno che....Flick Genziana
La ricordo più per la storia dell'evasione e dell'abate Faria, parodiati anche da altre parti...
- Mauro Tozzi
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Re: Storie Disney anni settanta
Io ricordo anche Topolino e i fiaschi a catena (1974), in cui Gambadilegno e Macchia Nera si alleano per far fare una serie di figuracce a Topolino in modo da screditarlo agli occhi dei topolinesi e farlo così cacciare dalla città.
https://inducks.org/s.php?c=I+TL++979-A
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Re: Storie Disney anni settanta
Bella storia, con notevoli risvolti psicologiciMauro Tozzi ha scritto:Io ricordo anche Topolino e i fiaschi a catena (1974), in cui Gambadilegno e Macchia Nera si alleano per far fare una serie di figuracce a Topolino in modo da screditarlo agli occhi dei topolinesi e farlo così cacciare dalla città.
https://inducks.org/s.php?c=I+TL++979-A
Dello stesso (ottimo) periodo ricordo pure
Gastone e il chiodo paperingio, storia divertente e un po' noir...
- Whiteshark
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Re: Storie Disney anni settanta
Discreta anche "Zio Paperone e le fonti dell'elettrone", col consueto raggiro ai danni del malcapitato Paperino che a fine episodio dovrà, come sempre, lavorare come un mulo.
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- boy jean
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Re: Storie Disney anni settanta
Due delle storie citate per dire qualcosa sullo stile dei disegni.
Gia' si era detto che i personaggi paperi raggiungono le proporzioni elegantemente ideali e la bellezza grafica diventata poi standard, in un percorso lungo gli anni sessanta che gia' nel 1968 da esiti meravigliosi.
Vediamo ad esempio questa pagina di Scarpa da 'Zio Paperone e il maleficio blu'.
Nel 1966 gia' un suo pre-esito molto buono x es. con 'Zio Paperone e la lana vulcanica'.
Non riconosciamo piu' l' autore dei paperi abbondanti e quasi grassocci di 'Paperino e le lenticchie di Babilonia' del 1960, da fine 1963 l' autore iniziera infatti a perfezionare il suo tratto prima smagrendo decisamente i paperi e poi facendo loro assumere la forma papero-ideale e un'espressivita' travolgente che ne fa un apprezzato maestro.
Riprendo ora la da voi citata e da me adorata Zio Paperone e il deposito roulotte : siamo nel 1978, non abbiamo ormai piu' problemi di stile in quanto il decennio trascorso ha ben consolidato la grafica ideale di cui sopra. Ovviamente ogni autore la interpreta a suo modo e Cavazzano a meta' anni settanta ci stupisce col suo disegno iper dinamico e tridimensionale , inusuale per questi fumetti. Il deposito roulotte e' uno dei primi esempi dell'affievolimento di questa tendenza e dello rientrare di Cavazzano a uno stile piu' tradizionale.
Gia' si era detto che i personaggi paperi raggiungono le proporzioni elegantemente ideali e la bellezza grafica diventata poi standard, in un percorso lungo gli anni sessanta che gia' nel 1968 da esiti meravigliosi.
Vediamo ad esempio questa pagina di Scarpa da 'Zio Paperone e il maleficio blu'.
Nel 1966 gia' un suo pre-esito molto buono x es. con 'Zio Paperone e la lana vulcanica'.
Non riconosciamo piu' l' autore dei paperi abbondanti e quasi grassocci di 'Paperino e le lenticchie di Babilonia' del 1960, da fine 1963 l' autore iniziera infatti a perfezionare il suo tratto prima smagrendo decisamente i paperi e poi facendo loro assumere la forma papero-ideale e un'espressivita' travolgente che ne fa un apprezzato maestro.
Riprendo ora la da voi citata e da me adorata Zio Paperone e il deposito roulotte : siamo nel 1978, non abbiamo ormai piu' problemi di stile in quanto il decennio trascorso ha ben consolidato la grafica ideale di cui sopra. Ovviamente ogni autore la interpreta a suo modo e Cavazzano a meta' anni settanta ci stupisce col suo disegno iper dinamico e tridimensionale , inusuale per questi fumetti. Il deposito roulotte e' uno dei primi esempi dell'affievolimento di questa tendenza e dello rientrare di Cavazzano a uno stile piu' tradizionale.
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Re: Storie Disney anni settanta
Ecco, se c'è una cosa che mi manca, sono le storie in bianco e nero. Io ho letto sempre e solo le storie a colori...
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
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Anni 80? No, grazie- galerius
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Re: Storie Disney anni settanta
Anch'io...le storie ( parzialmente ) in bianco e nero si trovavano però sull'Almanacco, sugli albi della Rosa/di Topolino e su altre pubblicazioni 'sporadiche' ( Topolino allo Zecchino d'Oro, per esempio )...negli Oscar Fumetto, poi, era la regolaInsight ha scritto:Ecco, se c'è una cosa che mi manca, sono le storie in bianco e nero. Io ho letto sempre e solo le storie a colori...
Non so se sul Topolino libretto di epoche precedenti alla nostra venissero pubblicate storie in bianco e nero ; forse sì.
Attento, Black Jack, perché adesso ti tingo...sarebbe "ti tengo", ma è per far rima con...GRINGO...!
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- galerius
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Re: Storie Disney anni settanta
Sottoscrivo : Scarpa lo vedrò sempre come il disegnatore Disney italiano per eccellenza, nonché uno dei massimi a livello mondiale. La vita e il dinamismo che ha saputo infondere ai personaggi, unita all'eleganza del tratto, ha davero pochi eguali.boy jean ha scritto:...da fine 1963 l' autore iniziera infatti a perfezionare il suo tratto prima smagrendo decisamente i paperi e poi facendo loro assumere la forma papero-ideale e un'espressivita' travolgente che ne fa un apprezzato maestro.
Per me costituisce con Carpi - anche se trovo quest'ultimo leggermente manierato - un'ideale 'diarchia' disneyana dell'epoca d'oro.
Attento, Black Jack, perché adesso ti tingo...sarebbe "ti tengo", ma è per far rima con...GRINGO...!
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- boy jean
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Re: Storie Disney anni settanta
galerius ha scritto:Sottoscrivo : Scarpa lo vedrò sempre come il disegnatore Disney italiano per eccellenza, nonché uno dei massimi a livello mondiale. La vita e il dinamismo che ha saputo infondere ai personaggi, unita all'eleganza del tratto, ha davero pochi eguali.boy jean ha scritto:...da fine 1963 l' autore iniziera infatti a perfezionare il suo tratto prima smagrendo decisamente i paperi e poi facendo loro assumere la forma papero-ideale e un'espressivita' travolgente che ne fa un apprezzato maestro.
Per me costituisce con Carpi - anche se trovo quest'ultimo leggermente manierato - un'ideale 'diarchia' disneyana dell'epoca d'oro.
Hai detto pefettamente. Pensa che ritengo Barks fondamentale perche' ha insegnato ai nostri le proporzioni corrette del corpo dei paperi (vedevamo certe cose fino ai primi sessanta ... ) ma sono convinto che Scarpa e altri, imparata questa lezione, l'hanno poi superato infondendo una vitalita' ed energia maggiore, che sin da bambino mi contagiava. Barks invece bello si ma 'basico', neutrale come dire senza quella grinta di Scarpa, Carpi, De Vita, Cavazzano, Bottaro... ognuno a modo suo e potrei continuare.
Riprendendo poi a proposito delle tavole colorate o meno io ne ho riportata una come trovata in internet adatta a mostrare quanto volevo ma preciso che l'originale e' a colori. Credo che almeno dal 1963 quanto pubblicato normalmente di prima uscita su Topolino sia tutto a colori. Le ristampe di queste storie su Albi di Topolino fino al 1981 circa e su Classici di Walt Disney fino al 1982 sono invece a pagine alterne colore-bianco e nero, e in seguito a colori anche qui.
Le uniche storie che mi sembrano sin dalla prima pubblicazione a pagine alterne colore-bianco e nero sono quelle dell'Almanacco Topolino. In proposito mi chiedo se a questo punto le abbiano ricolorate, per es. per le ristampe recenti su Paperino Mese.