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Jarno Saarinen

Ricordi, protagonisti, eventi e manifestazioni sportive
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Insight
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Jarno Saarinen

Messaggio da Insight »

Mio padre era (ed è) un grande appassionato di motociclismo. Così, un giorno “costrinse” tutta la famiglia a fare una bella gita a Imola, per veder correre il suo beniamino di quei tempi: Jarno Saarinen, con la Yamaha.

Partimmo da Trieste, alla mattina presto, con la 124 blu :)
Era domenica 15 aprile 1973, io non avevo ancora compiuto 4 anni...

Ricordo che faceva un gran caldo. Nonostante fossimo a metà aprile, il sole picchiava come in piena estate. L’autodromo di Imola era gremito. Quasi tutti gli uomini e i ragazzi erano a torso nudo.
Eravamo seduti sull’erba di un prato, su un promontorio a ridosso della pista. Pareva un picnic come un altro…
Prima ci fu una specie di gara di “intrattenimento”: si sfidavano le moto sidecar, ma nessuno pareva particolarmente interessato. Era un “antipasto”, in attesa della gara principale, quella delle moto, che era la “200 miglia”.
Dopo i sidecar, dev’esserci stata una pausa, perché non ricordo altro…Solo che a un certo punto si sentirono rombare i motori in lontananza. Da dove eravamo noi, le moto ancora non si vedevano, però si sentivano… Intanto, un nome che mi era ormai familiare circolava tutto intorno, passando di bocca in bocca: “Saarinen…”.

Mano a mano che cresceva il rumore delle moto, la gente si alzava dal prato e si avvicinava alla pista; mentre io cominciavo ad impaurirmi e a piagnucolare. Non so perché, ma il rombo dei motori, assai più forte, molto più acuto di quello dei sidecar, mi spaventava.
Poi ci fu una specie di “delirio”. Le moto erano sbucate in fondo alla curva; ora, da lì a qualche secondo, i piloti dovevano passare davanti a noi, scalare le marce e “rallentare”, perché subito dopo dovevano imboccare una “chicane”. Tutti gridavano: “Saarinen! Saarinen!”, ma le grida furono presto coperte, subissate dal frastuono assordante dei motori, a confronto del quale il rumore dei sidecar era stato come il ronzio di un calabrone.
Mio padre, vedendo che stavo tremando come una foglia, mi sollevò e mi mise seduto sulle sue spalle. Così lo vidi: vidi la tuta rossa sgargiante di Saarinen sfrecciare a pochi metri da noi, e tutte le altre moto dietro…

In quel momento, il frastuono divenne insostenibile per me. Iniziai a strillare, a piangere, a dibattermi come un piccolo indemoniato sulle spalle di mio padre, tenendomi le mani pressate sulle orecchie. Non ci fu modo di calmarmi. Mia madre dovette prendermi in braccio e portarmi via, lontano dalla pista, forse addirittura fuori dall’autodromo. Ero terrorizzato.
Il Gran Premio lo videro solo mio padre e mio fratello più grande :)

Poco più di un mese dopo ci fu la tragedia.
Situazione completamente diversa: eravamo a casa, tutti pronti per uscire, per la passeggiata domenicale. Ma mio padre diceva di aspettare (se non l’avete ancora capito, a casa mia comandava lui :) ). Infatti voleva vedere “almeno la partenza delle 250” alla tv. Si correva a Monza…

Aspettiamo, aspettiamo… Io, annoiatissimo, ciondolavo in attesa di uscire all’aria aperta. Ma a un certo punto fu chiaro che doveva essere successo qualcosa di brutto. La tv mostrava sempre la stessa inquadratura, un tratto di pista vuoto…E il cronista diceva che si era verificato un grave incidente, che erano rimasti coinvolti diversi piloti, tra i quali Saarinen…

Il 20 maggio 1973 fu un giorno orribile per il motociclismo e per lo sport in generale. Due grandi piloti, due giovani uomini, morirono: Jarno Saarinen e Renzo Pasolini.

Andò a finire che uscimmo di casa nel pomeriggio ormai inoltrato… Un’atmosfera pesante, quasi “luttuosa”, pervase tutta la giornata…


Mio padre è riuscito a trasmettere un certo interesse per le moto soltanto a mio fratello maggiore, non a me. Io di motociclismo non ci capisco un’acca. Non ho mai avuto una moto e nemmeno il motorino da ragazzo, che pure era il “sogno” di tanti miei coetanei.
Ma nonostante questo, nei miei ricordi di bambino c’è un posto anche per lui, per Jarno Saarinen. Per quella sua tuta rosso fuoco che, se chiudo gli occhi, vedo ancora sfrecciare davanti a me.
Anche se quella domenica di ormai più di 40 anni fa mi fece urlare e piangere come una fontana, gli voglio bene lo stesso.
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Re: Jarno Saarinen

Messaggio da avvocato »

Bellissimo ricordo per un grandissimo campione, unico pilota (con Biaggi) a vincere al suo debutto nella cilindrata delle 500.
Figlio di un titolare di un'azienda di pompe funebri (con il cui mezzo al debutto trasportava la sua moto per le trasferte nei circuiti finlandesi), con la morte del padre, essendo il primogenito di tre fratelli, dovette sobbarcarsi la continuità dell'azienda, la responsabilità del capofamiglia, la passione per il motociclismo e gli studi di ingegneria, terminati con la laurea nel 1970.

Vincitore del Mondiale '72 con la 250, primo in 15 Gran premi sui 48 disputati (con 32 podii complessivi, media del 67%!), nel 1973 vince la 200 miglia di Daytona, la 200 miglia di Imola e cinque gran premi sui sei disputati, tra 350 e 500!

Fu il primo pilota a far sporgere il ginocchio all'interno della curva di percorrenza, dando il via a quello stile oggi adottato e perfezionato da tutti i piloti. E fu anche il primo pilota ad avere una super-moglie, la mitica e incantevole Soili, ritratta in una famosa foto d'epoca mentre in bikini (!) dai box durante una gara in Francia mostrava un cartello segnaletico al marito...
Che pilota, che campione, che leggenda assoluta, Jarno!
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Re: Jarno Saarinen

Messaggio da Quickdraw »

Nella cronologia sportiva ho appena condiviso il video dedicato ai due sfortunati piloti:

http://www.anni70.net/forum/viewtopic.p ... 3216#p3216
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Re: Jarno Saarinen

Messaggio da Mauro Tozzi »

Tra l'altro, il pilota Jarno Trulli porta questo nome proprio perché il padre era un ammiratore di Saarinen.
Occhi di gatto, un altro colpo è stato fatto!

Per far vincere i cattivi, basta che i buoni non facciano niente.
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Re: Jarno Saarinen

Messaggio da Insight »

Grazie Quick, non avevo mai visto quelle immagini
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Re: Jarno Saarinen

Messaggio da Insight »

Cinquant'anni da quella tragica domenica, nella quale persero la vita Saarinen e Pasolini. Come ho gia' scritto, nonostante avessi solo 4 anni, diciamo per "questioni familiari" ricordo abbastanza bene quel giorno ormai lontanissimo.

Non me ne vogliano i "pasoliniani", ma Saarinen e' stato molto probabilmente il più grande motociclista di tutti i tempi. Per questo dispiace ancora di piu' che oggi sia praticamente dimenticato.

FB_IMG_1684605990080.jpg
FB_IMG_1684605955249.jpg
FB_IMG_1684606004403.jpg
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Re: Jarno Saarinen

Messaggio da Whiteshark »

Vado in moto da 44 anni (ossia da quando ne avevo 14), e ti posso assicurare che Jarno non è affatto dimenticato tra gli appassionati.
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Re: Jarno Saarinen

Messaggio da Insight »

Beh, meno male :)
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Re: Jarno Saarinen

Messaggio da Whiteshark »

"Lui e la moglie Soili, col loro furgoncino Volkswagen, erano quelli che mettevano le mani sulla moto. Cambiavano i pistoni, facevano la carburazione, lei gli faceva le segnalazioni dal box.... tutto loro due" (Nico Cereghini)

"Saarinen è l'uomo nuovo del motomondiale. E' giovane, e va molto forte, più di Agostini e di me, anche perchè rischia molto di più" (Renzo Pasolini)

"Saarinen era veramente fortissimo. Vi erano alcune condizioni, come il bagnato, in cui era praticamente imbattibile. Sul bagnato era veramente straordinario. In più, aveva l'approccio scientifico alle corse che i suoi rivali non avevano". (Nico Cereghini)

"E come il ghiaccio era spietato, non lasciava mai nulla al caso. E cercava a tutti i costi di raggiungere la vetta più alta della storia del motociclismo. E credo, e lo dico con assoluta sincerità, che ci stesse riuscendo" (Dott. Claudio Costa)
Remember:

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Re: Jarno Saarinen

Messaggio da Insight »

Belle e competenti osservazioni. Peccato che mio papa' con la sua scriteriata mania dell'ordine abbia buttato via gia' molti anni fa tutte le sue vecchie riviste di motoclismo. Ricordo diverse e bellissime foto di Jarno Saarinen, ma anche di Agostini con la bellissima MV Agusta. Erano riviste degli anni Sessanta e fino ai primi anni Settanta. Credo proprio che fosse "Motociclismo" e non "Moto Sprint", ma potrei sbagliarmi....
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