Treno

[Gian Piero]

Sempre per quanto riguarda i treni negli anni 70, ricordo che ogni vagone presentava, sul entrambi i lati, un cartello giallo con l'indicazione, in caratteri grandi, della stazione di partenza e di arrivo e, in caratteri più piccoli, delle stazioni intermedie più importanti.
Tali cartelli evocavano in me un senso di mistero e curiosità: Torino P.N., Asti, Genova, Roma Termini, Napoli...
Poi, a partire da metà anni 80, tali cartelli sparirono e mi sono sempre chiesto il motivo.

[Insight]

Non vorrei spararla, ma io questi cartelli gialli attaccati ai vagoni me li ricordo anche dopo, forse addirittura fino ai primi anni Novanta... Ora, indubbiamente, non ci sono piu'. Forse perché sono diventati superflui, visti i monitor e i tabelloni luminosi che annunciano i treni in partenza e in arrivo, con le fermate intermedie, i cartelli sui vagoni sarebbero anacronistici. La mia impressione, per quel poco che ho viaggiato in treno negli ultimi anni, e' che le stazioni si siano modernizzate parecchio. Altrettanto, purtroppo, non si può dire dei treni e dei binari, che, specialmente sulle tratte regionali, lasciano alquanto a desiderare. Le stazioni sono in linea con i tempi, ma certi treni regionali sono gli stessi degli anni Ottanta... sono locomotori e vagoni (e binari) che hanno 40 anni

[Gian Piero]

A mio avviso le stazioni si sono modernizzate ma, al contempo, sono peggiorate tantissimo.
Ancora ricordo le stazioni degli anni 70: semplici, nitide, pulite, ben curate, con la vasca dei pesci rossi, i fiori, le siepi, i servizi igienici praticabili, la fontanella gorgoliante, il piccolo bar.
Stazioni che beneficiavano della cura costante e amorevole del personale che, lì, negli appositi alloggiamenti, spesso abitava, magari con la famiglia.
Le stazioni di oggi sono moderne, sì, ma sciatte, trasandate, sporche. La tecnologia più elaborata, spesso rovinata dopo pochi mesi dalla sua installazione, giace in un mare di immondizia e degrado: sale di aspetto e biglietterie murate, muri scrostati e sporchi, cartelloni distrutti, divelti o sfregiati, vetrate rotte. Sarebbero un set quanto mai attuale per Blade Runner.

[Insight]

Non so a quali stazioni ti riferisci... quelle che ho visto io negli ultimi anni (Mestre, Verona, Padova, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Udine, Gorizia) non erano affatto mal ridotte, anzi...

Quanto alla stazione di Trieste, che e' la mia, negli anni Settanta la ricordo piuttosto squallidina.... di bello c'erano soltanto due grandi edicole che avevano tanti giornali e riviste provenienti anche dall'estero, per questo con mio papa' ci fermavano spesso a comprare le sue riviste di radioelettronica e motociclismo....qualche volta ci scappava il giornalino per me e mio fratello

Dopo il 2000 l'hanno rimodernizzata e ora e' tutta un'altra cosa...c'e' un bel bar, diversi negozi, un supermercato, una libreria, una farmacia... i servizi (a pagamento) sono puliti e le sale d'aspetto molto belle, persino una saletta piena di specchi... Insomma, non ci sono confronti con la stazione "grigia" degli anni Settanta e Ottanta...

[boy jean]

A mio avviso le stazioni si sono modernizzate ma, al contempo, sono peggiorate tantissimo.
Ancora ricordo le stazioni degli anni 70: semplici, nitide, pulite, ben curate, con la vasca dei pesci rossi, i fiori, le siepi, i servizi igienici praticabili, la fontanella gorgoliante, il piccolo bar.
Stazioni che beneficiavano della cura costante e amorevole del personale che, lì, negli appositi alloggiamenti, spesso abitava, magari con la famiglia.
Le stazioni di oggi sono moderne, sì, ma sciatte, trasandate, sporche. La tecnologia più elaborata, spesso rovinata dopo pochi mesi dalla sua installazione, giace in un mare di immondizia e degrado: sale di aspetto e biglietterie murate, muri scrostati e sporchi, cartelloni distrutti, divelti o sfregiati, vetrate rotte. Sarebbero un set quanto mai attuale per Blade Runner.

Prendo il treno da anni ogni giorno per lavoro e nel tempo sono passato da vari tipi di stazioni piccole medie grandi, posso confermare pienamente quanto dici. Deprimente vedere questa trasformazione poco a poco. Se sono ristrutturate e pulite e in ordine è in esclusiva funzione dei nuovi spazi commerciali che accolgono, e dei megaschermi pubblicitari che imperversano ossessionanti ovunque. Per il resto non esistono più sale d' aspetto e qualunque altra parvenza di un minimo di attenzione umana ai viaggiatori, salvo pagarla cara con gli spazi riservati- se ho ben capito - ai clienti dei carissimi Frecciarossa. Molte piccole stazioni vengono chiuse e quasi crollano per incuria, li vicino si costruisce un nuovo piccolo fabbricato funzionale solo ai nuovi sistemi automatizzati di gestione della ferrovia, mentre per i passeggeri fanno una nuova pensilina ai 4 venti che spesso non ripara bene nemmeno dall' acqua. Uno schifo.

A proposito dei treni, quelli con le levette chiuso aperto per i finestrini erano vagoni già ben vecchi negli anni 70, per rendere invece giustizia al periodo ecco un bel vagone UIC X del 1970 con ogni confort moderno. Oggi esistono ancora ma vergognosamente trasformate internamente: dai magnifici scompartimenti originari a posti tipo corriera.

https://www.ferrovie.it/portale/images/ ... 005102.jpg

[Gian Piero]

Grazie per il post.
Certamente, mi riferisco alle stazioni piccole e medie, non alle grandi che, ovviamente, sono tenute assai bene ma, come giustamente hai detto, lo sono per motivi prettamente commerciali, non certo per la funzione di nodo o stazione ferroviaria.
Infatti, anche la stazione di Torino è bella, ma di una bellezza da “centro commerciale”, appunto.
Le stazioni medie o piccole, per quanto mi ricordi, versano invece in condizioni pietose.

[boy jean]

Proprio così. Le grandi stazioni sono sostanzialmente centri commerciali e le piccole vengono sostituite da squallide e miserabili pensiline di carico e scarico merci, ovvero passeggeri, in quanto semplici punti di fermata della rete di teletrasporto. Naturalmente te lo dipingono come tutto bellissimo tutto nuovissimo tutto a norma. Probabilmente le nuove norme impongono che ci sia per forza un ascensore poi fa nulla se bisogna aspettare ore in piedi e in balia degli elementi, e sempre costretti a farsi abbondanti scalinate perché per via del teletrasporto senza presenze fisiche guai agli attraversamenti a raso. Ascensori non funzionanti in quanto essi e tutte le inutili scenografie al neon sono subito vandalizzati, perché fatti e immediatamente abbandonati a se stessi.

[Ian]

A proposito dei treni, quelli con le levette chiuso aperto per i finestrini erano vagoni già ben vecchi negli anni 70, per rendere invece giustizia al periodo ecco un bel vagone UIC X del 1970 con ogni confort moderno. Oggi esistono ancora ma vergognosamente trasformate internamente: dai magnifici scompartimenti originari a posti tipo corriera.

https://www.ferrovie.it/portale/images/ ... 005102.jpg

belli ok, ma c'è anche da dire che fino al 1992 (più o meno) gran parte dei vagoni (e non solo), erano quasi tutti isolati con schiuma contenente amianto:
https://www.certifico.com/sicurezza-lav ... erroviario

[Insight]

Il caro vecchio scompartimento

Screenshot_20230831-151047_Instagram.jpg

[Insight]

Con il finestrino che una volta su tre era bloccato