In caso di errore durante il login ("Il form inviato non è valido"), dovete cancellare tutti i dati del forum dalle impostazioni del vostro browser (cookies, dati, cache). Provate anche prima il "cancella cookie" che trovate in basso in tutte le pagine del forum (icona cestino se siete in visualizzazione mobile) e poi a cancellare dalle opzioni del browser. Chiudete le schede e riavviate. Se ancora non riuscite, non avete cancellato tutto (fate una prova da altro browser o dispositivo, vedrete che funziona).

F1 Stagione 1976

Ricordi, protagonisti, eventi e manifestazioni sportive
Rispondi
Avatar utente
KentoStraker
Settantiano top
Settantiano top
Messaggi: 380
Iscritto il: mer 3 giu 2015, 13:26
Località: Nurburgring 23KM Nordschleife

Re: F1 Stagione 1976

Messaggio da KentoStraker »

allacciate le cinture per un giro da panico al Nurburgring :yee: 8-)

maledetta pioggia e povera Lella Lombardi em_fischia
Base Luna chiama SHADO, SHADO chiama comandante Straker
Er Fibbia: scusi lei sarà un pò sordomuto ma non si meraviglia che ho fatto il pieno con
l'acqua? Giraldi: no perchè io il pieno lo faccio de stronzi
Salvatemi dal Diesel e dalla Formula E
Avatar utente
Whiteshark
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 3616
Iscritto il: ven 4 ott 2013, 17:25

Re: F1 Stagione 1976

Messaggio da Whiteshark »

GP GERMANIA: GARA 1 (2 GIRI x 22.84 km. = 45,68 km.)

1’ – 2’ GIRO: Warm up in mattinata (30 minuti, nessun tempo rilevato), sotto un cielo coperto ma che non sembra minacciare pioggia. Purtroppo una regia maligna sembra aver deciso diversamente e così, a causa di diversi incidenti nelle gare di contorno (in particolare nella Coppa Europa R5 nds) con relative necessità di riparazione per le reti di protezione i tempi si dilatano, ed anziché alle 13 il lunghissimo giro di ricognizione parte quarantacinque minuti dopo, quando le nuvole si stanno facendo sempre più nere sulle colline dell’Eifel. Quando i piloti arrivano sullo schieramento di partenza ancora non piove, ma il cielo color pece fa capire che è solo questione di tempo. A peggiorare le cose ci si mette anche una gestione brancaleonesca dello schieramento, con i piloti sballottati da una parte all’altra della griglia in quanto gli addetti ai cartelli coi nomi dei driver continuano a ricevere informazioni contrastanti sulla posizione da prendere. Paradossalmente, il solo a rimetterci per questo inusuale dilettantismo tedesco è… Hans Stuck, che nello spostarsi di fila brucia la frizione e vede già evaporate sul nascere le sue chances di essere protagonista. Alle 14, dopo aver ricevuto comunicazione che su circa 10 chilometri di pista sta piovendo, il direttore di corsa Zeidlitz dichiara la corsa “Wet Race”, e tutti i piloti, visto che sta iniziando a piovere anche sul rettilineo di partenza, montano le gomme rain. Tutti meno uno, Jochen Mass, che probabilmente (siamo nell’era dei walkie talkie, non dimentichiamolo nds) riceve dagli organizzatori o dagli addetti ai lavori informazioni particolari e decide di rischiare.

Alle 14.08, quaranta minuti di ritardo rispetto all’orario previsto, le 26 monoposto scattano per il Gran Premio. Ma certo non scattano i due in prima fila, specialmente Lauda, che si “pianta” clamorosamente venendo subito circondato e scavalcato da un nugolo di avversari, in primis il compagno Regazzoni, che dopo Brands Hatch azzecca un’altra superpartenza e schizza in testa al plotone che si dirige verso la Sudkehre, plotone che ha già perso la March di Stuck che, spinto dai commissari per partire, arranca penosamente con la frizione che slitta ad andatura da Ciao Piaggio.

Alla prima curva Regazzoni è in testa davanti a Laffite ed alle due McLaren di Hunt e Mass, che sfrutta al meglio la maggiore aderenza delle sue slicks e guadagna ben cinque posizioni rispetto allo schieramento. Dietro al duo Marlboro la Brabham di Pace, la Tyrrell di Scheckter e la March di Peterson. La percorrenza a 180° della Sudkehre è fatale a Laffite, che evidentemente è arrivato troppo veloce all’ingresso ed è costretto ad alzare il piede per stare in strada, venendo così scavalcato praticamente in contemporanea da Hunt e Mass, oltretutto uscendo lentissimo dalla curva e prestando così il fianco ad altri attacchi.

Lungo il rettilineo che porta alla Nordkehre il gruppo si sgrana, con sorpassi e controsorpassi vari, ed all’attacco della curva che immette nell’inferno verde è sempre primo Regazzoni davanti a Hunt, Mass, Pace, Peterson, Laffite, Scheckter, Lauda solo ottavo (sei posizioni perse al via), Andretti, Nilsson, Jones, Reutemann, Depailler (primatista in negativo in partenza, da terzo a tredicesimo !), Pryce, Brambilla, Stommelen, Merzario, Amon, Watson, Fittipaldi ed il resto a seguire.

Ad Hatzenbach Regazzoni è sempre al comando, davanti a Hunt ed allo scatenato Peterson, che sembra il connazionale Stenmark in slalom vista la facilità con cui salta gli avversari come paletti di slalom. Quarto è Mass, che procede con la dovuta cautela vista la sua situazione gomme, quinto è sempre Pace davanti a Laffite, Scheckter, Lauda, il duo Lotus Andretti / Nilsson, Depailler e Pryce che hanno superato il pavido Reutemann, tallonato da Brambilla, Merzario, Stommelen, Amon, Watson, Fittipaldi, Jarier, Ertl, Edwards, Pesenti-Rossi, Lunger col povero Stuck a chiudere, già staccatissimo, il gruppo.

In genere l’essere al comando è sempre un gran vantaggio, tranne quando si deve fare da “apripista” in condizioni miste: e lo sperimenta a sue spese Regazzoni, che al salto del Flugplatz non riesce a correggere una violenta sbandata della sua 312 T2 e va in testacoda. Miracolosamente il ticinese non tocca nulla e riparte senza danni, ma avendo perduto tre posizioni a favore di Hunt, Peterson e Pace che nel tratto bagnato ha scavalcato Mass. Dietro al ticinese la McLaren N.12, seguita da Laffite, Scheckter, Andretti e Lauda, con l’austriaco estremamente cauto.

Da Aremberg in poi, appare evidente che Mass è stato imbeccato (ed ha avuto comunque il coraggio di rischiare) nella giusta maniera: la pista infatti è già praticamente asciutta, ed il tedesco, una volta mandate in temperatura le gomme, supera con facilità prima Regazzoni e poi Pace, mettendosi sulle orme di Hunt e Peterson, che rischiando molto stanno distanziando ampiamente il resto del plotone, deliziando i 180.000 spettatori con la loro guida spettacolare ma anche redditizia. La prima parte della contesa si risolve a Metzgestfeldt, quando Ronnie con una manovra “delle sue” scavalca Hunt e passa al comando. Il britannico è ovviamente incollato allo svedese, Mass è terzo a 3”96, Pace quarto a 8”37, Regazzoni quinto a 8”90, Andretti ottimo sesto a 11”97 (cronometraggio personale su immagini TV nds).

Alla chiusura del primo giro il gruppo si divide in tre blocchi: il primo decide di fermarsi ai box a cambiare le gomme, il secondo di fare ancora un giro, il terzo, che è formato solo da Jochen Mass, procede in quanto ha già le gomme adatte ed in temperatura. Il primo a fermarsi in ordine di classifica è Hunt, seguito da Pace, Laffite, Scheckter e Lauda

In testa al termine del primo giro passa così Peterson, con 3”82 su Mass, 9”01 su Regazzoni e 12”16 su Andretti, seguito dal compagno Nilsson, poi Pryce, Brambilla, Jones, Stommelen, Depailler (che al tempo perso in partenza somma quello che perde entrando ai box e, accortosi che sono già occupati dal compagno Scheckter, deve ripartire sulle stesse gomme nds), Edwards, Ertl e Lunger. Ovviamente i tempi deicambi gomme sono ignoti, posso solo affermare che i meccanici Brabham sono stati di gran lunga i peggiori, visto che Pace, entrato per secondo ai box ed ampiamente avanti a Lauda, esce dai box dietro ad Edwards, Ertl e Lunger (che sono ancora conle rain nds) e con l’austriaco incollato ai suoi tubi di scarico.

Nel frattempo, in testa alla corsa, Mass già ad Hatzenbach ha azzerato il ritardo che lo separava da Peterson, e ad Aremberg supera lo svedese ed allunga di prepotenza, già probabilmente pregustando un successo casalingo di grandissimo prestigio. A Metzgesfeldt il tedesco è già in navigazione solitaria con 8”15 su Peterson e 11”44 su un Regazzoni velocissimo con le rain. Al termine del secondo giro, con l’eccezione di Nilsson, tutti i piloti che erano ancora con le gomme da bagnato si fermano a montare le slicks, e in questa circostanza i meccanici Ferrari fanno un prodigio, facendo ripartire Regazzoni quarto dietro a Hunt, che è terzo dietro a Mass e a Nilsson (come detto l’unico ancora con le gomme intagliate nds), ma staccato di 16” dallo svedese di ben 45” dal compagno di squadra. A parità di gomme, quindi, sarebbe un 1-2 McLaren, e già nei box ci si chiede se Teddy Mayer chiederà a Mass di far passare Hunt per continuare la caccia a Lauda. Già, Lauda: era uscito dai box subito dietro a Pace, il brasiliano della Brabham è transitato in quinta posizione dietro a Regazzoni, ma dietro a lui non vi è traccia della Ferrari numero 1. Non solo, dopo il passaggio di 14 vetture sul traguardo nessuna macchina passa più, ed il silenzio cresce con incredibile pesantezza. Cinque minuti e gli altoparlanti diffondono la notizia: un incidente al Bergwerk, corsa interrotta.

In questo post non parlerò dell’incidente di Lauda in quanto è oggetto di topic dedicato, per cui quel che devo scrivere su quella a suo modo tragica pagina di sport lo scriverò la.
Remember:

Cheap and fast is not reliable
Cheap and reliable is not fast
Fast and reliable is not cheap
Avatar utente
Guszti
Settantiano top
Settantiano top
Messaggi: 576
Iscritto il: mar 5 gen 2016, 15:57

Re: F1 Stagione 1976

Messaggio da Guszti »

Per evitare la fatica di cercare, questo è l'indirizzo della discussione sull'incidente di Bergwerk.
Purtroppo lo scrolling automatico - almeno sul mio sistema - non funziona e così dovrete scorrere a mano.

viewtopic.php?f=40&t=679&start=28
"Oggi studieremo il pentagono!" "E domani il Cremlino! Così… per equilibrare" - Mafalda
Avatar utente
Whiteshark
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 3616
Iscritto il: ven 4 ott 2013, 17:25

Re: F1 Stagione 1976

Messaggio da Whiteshark »

POSTFAZIONE ALLA PRIMA GARA / PREFAZIONE ALLA RIPARTENZA: Nella Nuova Zelanda non ci sono solo pecore: il “NO!” di Chris Amon.

La pista è stata sgomberata dalle vetture di Lauda, Ertl e Lunger, e le vetture che erano bloccate dai rottami delle monoposto incidentate vengono riavviate e raggiungono i box, dove i piloti vengono informati che alle 15.30 il gran premio ripartirà sulla distanza prevista (14 giri) e con lo schieramento di partenza determinato dalle prove, come se la prima gara non fosse mai partita. Lauda ovviamente non può ripartire perché è in ospedale, Ertl e Lunger sono bloccati dalle loro vetture incidentate, Laffite perché… gli hanno rotto il cambio (come leggerete nel post sulla corsa), Stuck perché ha la frizione rotta. Ma a questi cinque piloti se ne aggiunge un sesto che sta benissimo e la cui vettura non ha il minimo problema: semplicemente Chris Amon arriva al box Ensign, scende dalla vettura e dice a Mo Nunn: “Morris, io al Nurburgring non voglio più correre, e quindi non correrò neppure oggi”. La risposta del patron Ensign non ammette repliche: “Se non sali su questa macchina adesso non ci salirai più”. “E allora non ci salgo più !” la chiosa finale del neozelandese. Che poi si sfoga coi giornalisti: “Non critico la pista, che è stupenda, una continua sfida. Semplicemente questo tracciato non può più ospitare le Formula 1 moderne. I suoi problemi logistici sono insormontabili: L’organizzazione dispone di 450 commissari, ma in un circuito di questa lunghezza e con questo layout non si riusciranno mai a coprire tutte le aree, e la sua conformazione fa si che anche le vie di accesso dei mezzi di soccorso siano insufficienti.

Morris mi ha detto in pratica che sono un codardo. Non credo che sia così, ho corso al Nurburgring nel 1967 quando era dieci volte più pericoloso. Ma sono passati dieci anni, e le cose sono cambiate, soprattutto a livello di percezione del pericolo e di sicurezza. Per esempio, ancora nel 1966 nessuno indossava le cinture di sicurezza, ma ora nessuno ne fa a meno. Così come su nessuna pista deve mancare il supporto dei commissari in caso di incidente. Quest’anno è capitato due volte a me, a Zolder ed a Anderstorp, e nel giro di trenta secondi i commissari e l’auto medica erano a fianco della mia macchina. Nel caso di Niki sono stati gli altri piloti ad estrarlo dalla vettura, non i commissari o i sanitari. L’ambulanza è arrivata sette minuti dopo, è semplicemente criminale. Io sono un professionista, so i rischi che corro, ma qui non correrò mai più. Troppe volte nella mia carriera ho visto la stessa situazione, e non vedere mai cambiare le cose fino a quando una tragedia non fa capire che le cose dovevano e potevano cambiare prima. Basta pensare a Bandini nel 1967, a Schlesser nel 1968, a Williamson nel 1973”.
Remember:

Cheap and fast is not reliable
Cheap and reliable is not fast
Fast and reliable is not cheap
Rispondi