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Nel cuore oscuro del sogno hippie.

Opere ed autori
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Gimli Il Nano
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Iscritto il: sab 24 feb 2018, 11:14

Nel cuore oscuro del sogno hippie.

Messaggio da Gimli Il Nano »

"Nel cuore oscuro del sogno hippie. Spie, assassini e rockstar nella Hollywood degli anni ’60 e '70" ( € 16,00 Formato: 14x21 Pagine: 384) è un libro del giornalista californiano David McGowan (1960-2015) che in ambito anglosassone è stato un bestseller. Ha provveduto a tradurlo solo da poco la casa editrice "Bibliotheka Edizioni".
Ci vuole infatti coraggio a pubblicare il bestseller di McGowan (deceduto l’anno seguente la pubblicazione per cancro). Oltre all’accusa scontata (anzi vantata) di complottismo rischia anche quella di spietatezza, dato il modo come tratta gli idoli della controcultura e i miti del rock/pop anni ’60 e ’70.
Ad ogni modo, si tratta di una lettura consigliata, nonostante chi è completamente a digiuno della tematica (che parte dall’idea che i servizi segreti americani abbiano creato la controcultura freak per distruggere dall’interno il movimento pacifista e giunge fino all’estrema ipotesi che quel complotto politico sia stato il brodo di coltura per la proliferazione dei serial killer) potrebbe provare un senso di vertigine a cospetto della prosa complessa, dello stile eclettico e della tendenza a “saltare di palo in frasca” dell’Autore.
Il “novizio” potrebbe trovar difficile discernere fatti obiettivi e dimostrabili dalle ardite congetture del McGowan, che si lancia in divagazioni su date, coincidenze e sincronicità ai limiti del paranoico. "Nel cuore oscuro del sogno hippie" rischia di suscitare due reazioni uguali e contrarie. O di rigetto di tutto il tema, per i troppi “puntini” collegati in modo realmente troppo tirato per i capelli. Oppure, all’opposto, portando il lettore a trasformarsi in una controfigura del Mel Gibson di "Ipotesi di complotto". Per cercare di ridurre un po' questi rischi/danni, vediamo di partire da qualche punto fermo e verificabile. E' vero che tutti gli idoli del rock anni ’60-’70 sono figli di individui legati all’ambito militare? La risposta è sì e per verificare basta anche solo fare un giro su Wikipedia. Il padre di Jim Morrison, l’ammiraglio George Stephen Morrison, fu persino coinvolto nel famoso “incidente del Tonchino” che fece da pretesto per far iniziare il coinvolgimento occidentale (come abbiamo visto non solo USA: viewtopic.php?f=19&t=3450 ) nella guerra in Vietnam. Il padre di Frank Zappa era perito chimico impiegato presso un centro di ricerca gestito dall’esercito statunitense. John Phillips dei Mamas & Papas discendeva addirittura da una dinastia militare, come David Crosby (i Byrds e Crosby, Stills & Nash). Eccetera eccetera.
Secondo punto: è vero che i protagonisti di tale controcultura erano quasi tutti dei potenziali piccoli "Charles Manson" , affiancati/circondati da delle vere comunità (da loro create e da loro gestite in modo dittatoriale) di ragazzini strafatti di LSD e ragazzine minorenni esibizioniste? Sì, e parliamo ancora degli Zappa, dei Morrison, delle “Mamas” e dei “Papas”.
Terzo punto, forse il più importante: è vero che tutto partì da un quartiere di Los Angeles, Laurel Canyon, che dal giorno alla notte si trasformò in un polo d’attrazione per decine, se non centinaia, di aspiranti musicisti che sarebbero in pochi mesi diventati protagonisti di quell’epoca? Sì, e anche questo è facilmente verificabile su Wikipedia.
Tutto il resto, al di là delle informazioni che McGowan ricava dalle numerose biografie -autorizzate o meno- degli idoli del rock (come i riferimenti alle “doppie personalità” di quasi tutti loro, nonché i legami tra Charles Manson e i Beach Boys, o le squallide vicende personali di “Papa” John Phillips), rientra nel campo delle supposizioni ardite e delle congetture azzardate.
Ultima modifica di Gimli Il Nano il ven 30 dic 2022, 20:11, modificato 1 volta in totale.
G.K. Chesterton : "Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate".
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Whiteshark
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Re: Nel cuore oscuro del sogno hippie.

Messaggio da Whiteshark »

Mah, Mama Cass Lewis sacerdotessa di qualche setta segreta faccio fatica ad immaginarla.....
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hal9000
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Re: Nel cuore oscuro del sogno hippie.

Messaggio da hal9000 »

lo scrivo qui perché è un libro analogo, ma senza risvolti "complottistici", solo accanto ai casi noti
ne presenta alcuni sconosciuti ai più.
Rock coroner di Epìsch Porzioni,
edito da un piccolo editore specializzato, la curiosità mi dissero a suo tempo è che l'autore è un noto critico musicale sotto mentite spoglie, non so se è vero.
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Whiteshark
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Re: Nel cuore oscuro del sogno hippie.

Messaggio da Whiteshark »

Lettura interessante.
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Gimli Il Nano
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Re: Nel cuore oscuro del sogno hippie.

Messaggio da Gimli Il Nano »

Gimli Il Nano ha scritto:"Nel cuore oscuro del sogno hippie. Spie, assassini e rockstar nella Hollywood degli anni ’60 e '70" ( € 16,00 Formato: 14x21 Pagine: 384) è un libro del giornalista californiano David McGowan (1960-2015) che in ambito anglosassone è stato un bestseller. Ha provveduto a tradurlo solo da poco la casa editrice "Bibliotheka Edizioni".
Ci vuole infatti coraggio a pubblicare il bestseller di McGowan (deceduto l’anno seguente la pubblicazione per cancro). Oltre all’accusa scontata (anzi vantata) di complottismo rischia anche quella di spietatezza, dato il modo come tratta gli idoli della controcultura e i miti del rock/pop anni ’60 e ’70.
Ad ogni modo, si tratta di una lettura consigliata, nonostante chi è completamente a digiuno della tematica (che parte dall’idea che i servizi segreti americani abbiano creato la controcultura freak per distruggere dall’interno il movimento pacifista e giunge fino all’estrema ipotesi che quel complotto politico sia stato il brodo di coltura per la proliferazione dei serial killer) potrebbe provare un senso di vertigine a cospetto della prosa complessa, dello stile eclettico e della tendenza a “saltare di palo in frasca” dell’Autore.
Il “novizio” potrebbe trovar difficile discernere fatti obiettivi e dimostrabili dalle ardite congetture del McGowan, che si lancia in divagazioni su date, coincidenze e sincronicità ai limiti del paranoico. "Nel cuore oscuro del sogno hippie" rischia di suscitare due reazioni uguali e contrarie. O di rigetto di tutto il tema, per i troppi “puntini” collegati in modo realmente troppo tirato per i capelli. Oppure, all’opposto, portando il lettore a trasformarsi in una controfigura del Mel Gibson di "Ipotesi di complotto". Per cercare di ridurre un po' questi rischi/danni, vediamo di partire da qualche punto fermo e verificabile. E' vero che tutti gli idoli del rock anni ’60-’70 sono figli di individui legati all’ambito militare? La risposta è sì e per verificare basta anche solo fare un giro su Wikipedia. Il padre di Jim Morrison, l’ammiraglio George Stephen Morrison, fu persino coinvolto nel famoso “incidente del Tonchino” che fece da pretesto per far iniziare il coinvolgimento occidentale (come abbiamo visto non solo USA: viewtopic.php?f=19&t=3450 ) nella guerra in Vietnam. Il padre di Frank Zappa era perito chimico impiegato presso un centro di ricerca gestito dall’esercito statunitense. John Phillips dei Mamas & Papas discendeva addirittura da una dinastia militare, come David Crosby (i Byrds e Crosby, Stills & Nash). Eccetera eccetera.
Secondo punto: è vero che i protagonisti di tale controcultura erano quasi tutti dei potenziali piccoli "Charles Manson" , affiancati/circondati da delle vere comunità (da loro create e da loro gestite in modo dittatoriale) di ragazzini strafatti di LSD e ragazzine minorenni esibizioniste? Sì, e parliamo ancora degli Zappa, dei Morrison, delle “Mamas” e dei “Papas”.
Terzo punto, forse il più importante: è vero che tutto partì da un quartiere di Los Angeles, Laurel Canyon, che dal giorno alla notte si trasformò in un polo d’attrazione per decine, se non centinaia, di aspiranti musicisti che sarebbero in pochi mesi diventati protagonisti di quell’epoca? Sì, e anche questo è facilmente verificabile su Wikipedia.
Tutto il resto, al di là delle informazioni che McGowan ricava dalle numerose biografie -autorizzate o meno- degli idoli del rock (come i riferimenti alle “doppie personalità” di quasi tutti loro, nonché i legami tra Charles Manson e i Beach Boys, o le squallide vicende personali di “Papa” John Phillips), rientra nel campo delle supposizioni ardite e delle congetture azzardate.
Questa recensione si riconosce in debito (come altri miei scritti) con testi pubblicati sul sito "Totalitarismo.blog".
G.K. Chesterton : "Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate".
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