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Emil Svensson ha scritto:Non sopportavo la pubblicità della Fernet Branca con il pongo che si trasformava in continuazione dando vita a pupazzi o figure sempre diverse. Probabilmente il fatto è nato da una notte insonne causa otite in cui l'unica immagine che avevo in testa era quella di quel pongo che si ricomponeva in continuazione. Per quanto cercassi di scacciare quel pensiero, lui ritornava implacabile insieme al dolore nelle orecchie.
Anche adesso, al solo raccontarlo, provo un fastidio notevole.
Onestamente le pubblicità settantiane erano abbastanza gradevoli e divertenti, a mio parere, alcune forse melensi ma era il periodo.
OT mode on
Oggi non ne sopporto NESSUNA, una più idiota dell'altra!!!
OT mode off
Dei miei anni 70 non posso dimenticare un solo istante, non vorrei ricordare nemmeno un attimo.
inout ha scritto:Non ne ricordo il motivo ma non sopportavo la reclame del pennello cinghiale, forse perchè era troppo assurda.
No, dai, era simpatica
Il tipo col nasone, che trasportava il pennello enorme era mitico.
La voce fuori campo che declamava il nome del prodotto sembrava poi presa pari pari da pubblicità radiofoniche degli anni 50!
Comunque, incredibilmente lo spot originale fu trasmesso fino a pochissimi anni fa!
queen_of_chinatown ha scritto:Mi inquetava una pubblicità, credo della Zucchi, con una specie di Catwoman che cantava una canzoncina tutta di vocalizzi
EmozionalNeuronale ha scritto:Ciao, Queen, intendi quella in cui la "catwoman" si piegava a forma di Z, l'iniziale di Zucca (il rabarbaro)? Che mi hai ricordato...
Il fachiro, invece, non mi sovviene.
No, Queen intendeva senz'altro questa:
Faceva parte di una serie tipicamente della prima metà del Decennio, forse risalente già alla fine dei '60, che prevedeva ogni volta diversi soggeti basati sempre sullo schema "bella ragazza che si perde nelle sue fantasticherie rappresentate da animazioni molto essenziali con cui interagisce o di cui è lei stessa un elemento, più codino" (anche questo di stile costante, ma contenuto variabile a seconda della linea di prodotti reclamizzata).
La musica di commento era sempre lo stesso brano di stampo "esotico", presente, anche se meno udibile, nelle ultime reclame della serie che già si distanziavano leggermente dal tipo di soluzioni grafiche di questo video.
Trovo che fossero suggestive, ma forse quel tipo di vocina di donna che fantasticava, dilatato nell'uso più del dovuto, poteva risultare irritante
Terribbbbbile! La ricordo eccome! Quella canzone (?) che faceva "magnemmognemmognemmognaaa"... Odiavo quella pubblicità... Non mi inquietava, la odiavo e basta!
Noi siamo oggetto da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. E' papà; più ancora è madre.
Papa Giovanni Paolo I - Angelus del 10 settembre 1978
EmozionalNeuronale ha scritto:@ Barbapapà: lo spot proprio non me lo ricordo, ma la musichetta si. Ho provato a "shazamarla", ma ho ricevuto il messagio che l'app non riconosce i motivi fischiettati o canticchiati!!!
E' tratta dal cortometraggio Ego di Bozzetto, e la musica dovrebbe essere di Franco Godi. Accompagna una parte di Ego consistente in fantasie erotico-psichedeliche. Mai potuta soffrire, esattamente come Ximanth.
Attento, Black Jack, perché adesso ti tingo...sarebbe "ti tengo", ma è per far rima con...GRINGO...!
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