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La musica non è gioia, così
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- Settantiano entusiasta
- Messaggi: 124
- Iscritto il: mar 1 ott 2013, 14:03
La musica non è gioia, così
Palasport di Napoli, 20 dicembre 1976.
Anni complicati per la musica dal vivo, anni di tensioni, disordini, lacrimogeni e musicisti, sopratutto stranieri, in fuga.
Un'intera generazione privata della sua musica dal vivo: ecco, questo è un brutto ricordo degli anni '70, la musica negata.
Non che ci mancassero le alternative: Banco, PFM, Osanna e tanti altri ci riempivano le serate, ma spesso finiva male. E quella era una di quelle sere.
Ci prova il Banco, che presenta l'LP "Come un'ultima cena".
Supporter (oggi vien da ridere a pensarci) Angelo Branduardi, solo soletto sul palco con la sua chitarra.
"Confessioni di un malandrino" sopraffatta da fracasso e contestazioni.
Puzza di lacrimogeni, rumori che coprono la musica.
Branduardi abbandona il palco a metà del suo capolavoro eseninano sibilando di rabbia "La musica non è gioia, così...".
Riuscirà più tardi a completare un'ora di concerto, poi anche il Banco suonerà senza grossi problemi, nonostante un sinistro striscione li minacciasse "...proprio come un'ultima cena...".
Per la cronaca, si contestava il prezzo del biglietto, duemila lire quando un LP ne costava 4000.
Provate voi a fare una proporzione con i prezzi di oggi.
Conservo ancora la registrazione di quella serata, e ne ho digitalizzato per anni70.net il tormentato inizio:
https://drive.google.com/file/d/0B5idof ... sp=sharing
Anni complicati per la musica dal vivo, anni di tensioni, disordini, lacrimogeni e musicisti, sopratutto stranieri, in fuga.
Un'intera generazione privata della sua musica dal vivo: ecco, questo è un brutto ricordo degli anni '70, la musica negata.
Non che ci mancassero le alternative: Banco, PFM, Osanna e tanti altri ci riempivano le serate, ma spesso finiva male. E quella era una di quelle sere.
Ci prova il Banco, che presenta l'LP "Come un'ultima cena".
Supporter (oggi vien da ridere a pensarci) Angelo Branduardi, solo soletto sul palco con la sua chitarra.
"Confessioni di un malandrino" sopraffatta da fracasso e contestazioni.
Puzza di lacrimogeni, rumori che coprono la musica.
Branduardi abbandona il palco a metà del suo capolavoro eseninano sibilando di rabbia "La musica non è gioia, così...".
Riuscirà più tardi a completare un'ora di concerto, poi anche il Banco suonerà senza grossi problemi, nonostante un sinistro striscione li minacciasse "...proprio come un'ultima cena...".
Per la cronaca, si contestava il prezzo del biglietto, duemila lire quando un LP ne costava 4000.
Provate voi a fare una proporzione con i prezzi di oggi.
Conservo ancora la registrazione di quella serata, e ne ho digitalizzato per anni70.net il tormentato inizio:
https://drive.google.com/file/d/0B5idof ... sp=sharing
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Re: La musica non è gioia, così
Non ho vissuto queste esperienze perché ero troppo piccolo, ma mi pare che la frase di Branduardi colga in pieno lo sgomento di tutti quelli che volevano semplicemente suonare e ascoltare buona musica...
Ho visto una volta le immagini del famoso "processo" subito da Francesco De Gregori durante un concerto e mi hanno veramente impressionato.
Ho visto una volta le immagini del famoso "processo" subito da Francesco De Gregori durante un concerto e mi hanno veramente impressionato.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
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Anni 80? No, grazie- Whiteshark
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Re: La musica non è gioia, così
Per chi si volesse fare una cultura riguardo il periodo, consiglio vivamente di leggere (si trova in tutte le biblioteche) il libro di Francesco Mirenzi "Rock progressivo Italiano Vol.I e II". In particolare, leggendo il primo volume, se ne scoprono di cotte e di crude sulla "sottocultura" del "La musica si sente e non si paga" che imperava in quel tempo.
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Re: La musica non è gioia, così
La musica si sente e non si paga... Mi sembra proprio un assurdo, di che cosa dovrebbero vivere gli artisti? Devono pur mangiare anche loro, eppure ancora oggi si sentono discorsi del genere.... Io nel mio piccolo cerco di aiutarli, perché non appena sento una canzone che mi piace vado a comprarmi il cd e non vado in rovina, perché 10-15 Euro li posso ancora spendere se una cosa mi piace....
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Anni 80? No, grazie- Almike73
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Re: La musica non è gioia, così
Sì, però mettiamo l'Iva al 4% come per i libri, dato che comunque si tratta sempre di Cultura...Insight ha scritto:La musica si sente e non si paga... Mi sembra proprio un assurdo, di che cosa dovrebbero vivere gli artisti? Devono pur mangiare anche loro, eppure ancora oggi si sentono discorsi del genere.... Io nel mio piccolo cerco di aiutarli, perché non appena sento una canzone che mi piace vado a comprarmi il cd e non vado in rovina, perché 10-15 Euro li posso ancora spendere se una cosa mi piace....
E poi, finchè i prezzi rimangono tali, sono anche d'accordo; ma quando per andare a vedere un concerto certi artisti ti sparano dai 50 Euro in su (fino ad arrivare a 150 Euro.... ), per un posto in piedi a 2 km dal palco.... mi dispiace ma credo sia un furto.
D'altronde, se la gente li spende, hanno ragione gli artisti!
- ataru
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Re: La musica non è gioia, così
Posso capire molto bene il tuo discorso. Negli ultimi anni ho speso anche grosse cifre per vedere artisti dal vivo e ricordo molto bene i 106 eurini per gli Eagles nel 2006 o i 100 (centesimo più, centesimo meno...) per i Rolling Stones l'anno successivo, etc. Ma c'è di più e di meglio, a proposito di Stones: i biglietti per il loro prossimo concerto al Circo Massimo sono andati esauriti on line in pochissime ore al punto che la prevendita cartacea non è mai nemmeno iniziata, ma pare che la maggior parte di essi siano finiti in mano ai cosiddetti "bagarini digitali" che ora contano di rivenderli a prezzo molto maggiore dei canonici 78 euro iniziali, come dire al peggio non c'è mai fine...Almike73 ha scritto:Sì, però mettiamo l'Iva al 4% come per i libri, dato che comunque si tratta sempre di Cultura...Insight ha scritto:La musica si sente e non si paga... Mi sembra proprio un assurdo, di che cosa dovrebbero vivere gli artisti? Devono pur mangiare anche loro, eppure ancora oggi si sentono discorsi del genere.... Io nel mio piccolo cerco di aiutarli, perché non appena sento una canzone che mi piace vado a comprarmi il cd e non vado in rovina, perché 10-15 Euro li posso ancora spendere se una cosa mi piace....
E poi, finchè i prezzi rimangono tali, sono anche d'accordo; ma quando per andare a vedere un concerto certi artisti ti sparano dai 50 Euro in su (fino ad arrivare a 150 Euro.... ), per un posto in piedi a 2 km dal palco.... mi dispiace ma credo sia un furto.
D'altronde, se la gente li spende, hanno ragione gli artisti!
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Re: La musica non è gioia, così
Ma forse i biglietti dei concerti costerebbero un po' meno se la gente comprasse i dischi anziché scaricarli da Internet.... Forse, almeno io la penso così. E' un po' come le tasse, se tutti le pagassero si pagherebbe un po' di meno...
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Re: La musica non è gioia, così
Hai messo il dito nella piaga: il pubblico di oggi preferisce scaricare a qualità infima piuttosto che pagare il giusto e avere una buona qualità sonora, ma forse questo è in perfetta aderenza ai canoni della musica attuale, se la musica è oramai un bene usa & getta, perchè preoccuparsi della qualità ?Insight ha scritto:Ma forse i biglietti dei concerti costerebbero un po' meno se la gente comprasse i dischi anziché scaricarli da Internet.... Forse, almeno io la penso così. E' un po' come le tasse, se tutti le pagassero si pagherebbe un po' di meno...
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Re: La musica non è gioia, così
Oltre al fattore economico esisteva anche quello ideologico-politico alcuni artisti sospettati di essere di destra furono pesantemente boicottati, ricordo per esempio i rockets considerati filo-fascisti, i loro concerti furono spesso teatro di scontri anche gravi, come quelli del 1980 a Milano dove si arrivò al lancio di molotov e a bruciare alcune autovetture durante incidenti avvenuti all'esterno del palalido.
Alcuni artisti mi sembra di ricordare in particolare modo De gregori subirono addirittura una specie di processo incentrato sui testi della sue canzoni, tutte azioni dettate dalla follia ideologica di quegli anni, molto belli per certi versi ma assolutamente negativi per altri.
Alcuni artisti mi sembra di ricordare in particolare modo De gregori subirono addirittura una specie di processo incentrato sui testi della sue canzoni, tutte azioni dettate dalla follia ideologica di quegli anni, molto belli per certi versi ma assolutamente negativi per altri.
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Re: La musica non è gioia, così
I Rockets fascisti... Siamo al paradosso... Era l'epoca in cui se non proponevi canzoni "impegnate" eri considerato automaticamente fascista, così, per esempio, anche Battisti era considerato un "nero", perché le sue canzoni parlavano della vita di ogni giorno, anziché proporre di cambiare il mondo... A parte che poi lo ascoltavano tutti lo stesso...
Comunque sì, ho visto le immagini del "processo" a De Gregori, un'autentica violenza... Andarono a prenderlo nei camerini, lo sottoposero ad un interrogatorio umiliante davanti a tutti e lo invitarono a suicidarsi, come aveva fatto Majakovskij...
La cosa che dà più fastidio è pensare che magari, molti di quei "pubblici accusatori" oggi saranno funzionari di banca...
Comunque sì, ho visto le immagini del "processo" a De Gregori, un'autentica violenza... Andarono a prenderlo nei camerini, lo sottoposero ad un interrogatorio umiliante davanti a tutti e lo invitarono a suicidarsi, come aveva fatto Majakovskij...
La cosa che dà più fastidio è pensare che magari, molti di quei "pubblici accusatori" oggi saranno funzionari di banca...
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