Ecco alcune delle "mie" più importanti spiagge degli anni Settanta (anche se, a dire il vero, in quegli anni non potevo andarci tanto spesso, perché, ehm... ero un bimbo un po' malaticcio... )
Questa si trova sulla costiera triestina, prima di arrivare in città. E' forse la più bella...
In queste acque ho imparato a nuotare da bambino, anche piuttosto bene direi, senza falsa modestia
Ma ancora prima ho imparato a stare a galla solo con le mie forze; mio padre usò la "terapia d'urto": mi tolse a forza i braccioli in acqua, dove non toccavo il fondo con i piedi
Credo che i miei strilli si udirono in tutta la spiaggia in quel giorno d'estate del 1975... Ma in fondo penso ancora oggi di dovere a quella "piccola violenza" la mia successiva dimestichezza col mare. Se c'è una cosa di cui non ho mai più avuto paura da quel giorno, è l'acqua.
Questo invece è un altro posto di balneazione lungo la riviera, più vicino alla città e molto più affollato...
Di questo posto ho ricordi di quand'ero un po' più grande, dagli otto ai dieci anni... Qui soprattutto ho imparato a fare i tuffi!
Nei miei ricordi settantiani legati alle spiagge, c'è anche uno stabilimento balneare che si trova nella zona del porto vecchio di Trieste. Si chiama "Ausonia"...
L' Ausonia ha un'importanza "atavica" per me (termine un po' improprio ma non me ne viene in mente un altro perché sto scrivendo di getto). Infatti in questo stabilimento, tanti anni fa si incontrarono i miei genitori da ragazzi... Se non ci fosse stato il bagno Ausonia forse mio padre e mia madre non si sarebbero mai conosciuti e io non sarei nato...
Di questo stabilimento, negli anni Settanta, mi ricordo soprattutto i vari "giochi": gli scivoli per entrare in acqua, i trampolini, le piattaforme galleggianti, la piscina interna per i grandi e quella per i piccoli...
...La bandiera nera che sventolava su un pennone nei giorni in cui la Capitaneria aveva avvistato nel golfo un pescecane
... E io e altri bambini che salivamo di corsa sulla terrazza più alta sperando di scorgere verso il mare aperto una pinna...
Mi ricordo anche della terrazza-mare con il juke-box e le canzoni-tormentone di quegli anni... "Mi vendo", "Il triangolo", "Figli delle stelle", "Sotto il segno dei pesci"...
Tutta la mia vita, in un certo senso, è segnata, "solcata", dal mare. E' al mare che ho vissuto di più. Al mare ho trascorso le vacanze più belle, mi sono divertito con i miei amici da ragazzo. Ho dato il mio primo bacio...
In riva al mare ho detto per la prima volta "Ti amo", ... Ho gioito, ma ho anche pianto quando per la prima volta una ragazza mi ha lasciato...
Così, insomma, credo che se potessi scegliere quando e come dovrò lasciare questo mondo, direi: fra molto tempo, in una giornata di sole splendente, al mare. Nuotando dolcemente al largo.