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Qualcuno di voi ha visto questo film di Ron Howard?
Sinceramente, oltre ad essere un film ben fatto ed emozionante, debbo confessare che tutta questa storia della rivalità tra Hunt e Lauda (si ok, si sono giocati un campionato) ai tempi, non la ricordo molto, vabbè che ero piccolino però in casa mia le corse erano e sono tutt'ora una religione (che io smisi di praticare insieme a Nelson Piquet, ) e non mi pare di ricordare che nessuno parlasse di ciò...
Voi ne sapete qualcosa in più?
Sono andato al cinema a vedere questo film, l'anno scorso. Anch'io nel '76 ero troppo piccolo per seguire la Formula 1. Poi però, dal '78, è diventato il mio sport preferito e mi sono appassionato anche dei suoi aspetti storici. Così, posso dirti che non c'era tra Lauda e Hunt tutto quell'antagonismo che emerge dal film e che nella storia proposta da Ron Howard va ben oltre il campionato del '76 e pare riguardare tutta la vita dei due piloti... Non era affatto così o, almeno, non l'ho mai letto da nessuna parte.
Ma soprattutto, quello che mi ha dato fastidio è l'esagerazione esasperata tra le differenze di carattere di Hunt e Lauda. E' vero che erano diversi, ma tutto il film è veramente incentrato solo su quello: Lauda una specie di robot programmato per andare a dormire ogni sera alle 10 e che se avesse potuto avrebbe sposato la macchina anziché la sua fidanzata. E Hunt una specie di ubriacone e farfallone che faceva bagordi ogni notte... Veramente assurdo, poco credibile.
Ho apprezzato solo alcune scene di corsa che mi hanno dato qualche emozione. Per il resto, tutto il contorno del film lo boccio totalmente.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
Ho il film in DVD e ancora devo vederlo...
Da quanto ho letto e leggo, però, sembra un poco quella che a Roma chiamiamo una "americanata"... spero almeno mi faccia rivivere quel pazzo anno di Formula 1. Pazzo, tremendo e bellissimo...
Noi siamo oggetto da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. E' papà; più ancora è madre.
Papa Giovanni Paolo I - Angelus del 10 settembre 1978
Avendolo visto all'uscita, posso dire che è senz'altro un bel film.
La tendenza alla tipica "americanata" comincia e finisce laddove i caratteri dei due personaggi principali sono rigorosamente delineati e contrapposti per motivi di drammaturgia, fondati comunque sul carattere reale dei due piloti e sui fatti storici.
Probabilmente, per costruire la mitologia necessaria alla sceneggiatura, sarà stato forzato qualche aspetto sia riguardo la rivalità su cui è incentrata la vicenda sia riguardo la caratterizzazione, anche nei piccoli dettagli, dei protagonisti (ad esempio, l'attore che impersona Lauda sembra sforzarsi, di tanto in tanto, nel tirare in fuori l'arcata superiore dei denti per riprodurne un tipico atteggiamento); inoltre, gli altri personaggi e i piloti citati sembrano restare sullo sfondo o quasi, ma d'altra parte ciò è funzionale all'assunto di partenza, senza contare l'inevitabile necessità di sintesi (non è una serie da una dozzina d'episodi un'ora cadauno, per capirci)
L'essenzialità degli eventi e come ci si arriva ci sono, così come la natura dei due avversari, di cui ci vengono innanzitutto mostrati gli inizi come piloti emergenti: nonostante siano delineati, come ho scritto all'inizio, in modo "granitico" almeno come idea di partenza, se ne possono cogliere più sfumature e apprezzare il differente approccio alle corse e alla vita, ognuno con le sue ragioni, e anche sul piano della simpatia umana non ne esce un ritratto in bianco e nero, o meglio "o bianco o nero" per cui si finisca col preferire l'uno o l'altro; certo, a seconda della nostra indole o visione potrà anche succedere, ma non vi è una resa fumettistica e irreale per cui necessariamente si è portati a schierarsi, piuttosto l'avvincente storia di due sportivi professionisti che, prima di tutto, sono due uomini con le loro virtù e debolezze, e come tali ci vengono mostrati.
Infine, l'ambientazione mi è sembrata piuttosto riuscita anche nei particolari, e l'insieme, specie per chi, in età diverse, ha vissuto quegli anni e quell'epopea, è piacevole e avvincente, e lo sarebbe, e lo è senz'altro, anche per i giovanissimi.
Ultima modifica di barbatrucco il mar 23 set 2014, 16:00, modificato 1 volta in totale.
Rispetto ad un romanzo o ad uno sceneggiato di ampio respiro,per un film è sempre più difficile rendere la personalità del o dei protagonisti perchè questa deve essere sviscerata in poche battute ecco quindi che in Rush,si contrappone la ferrea volontà di Lauda con l'estrosità fuori dagli schemi di Hunt.I due nella loro vita hanno sicuramente vissuto momenti non in linea con i rispettivi caratteri ma questo ai fini di ciò che si vuol rendere sullo schermo non ha importanza e oltretutto svierebbe lo spettatore medio che in genere preferisce sapere chi è bianco e chi nero senza passare per le varie sfumature che,ripeto,creerebbero solo confusione.Diverso il discorso per i puristi per i quali nel film sono state prese varie libertà sulla consecutio reale degli avvenimenti oltre che sull'interpretazione di alcuni avvenimenti.Quello che resta è un film piacevole,non un capolavoro,che ha il merito di riportare la Formula 1 sullo schermo ad oltre 40 anni di distanza da "GranPrix" di John Frankenheimer.
PS-Che Hunt vivesse sopra le righe e tra eccessi vari è purtroppo testimoniato dalla sua prematura scomparsa avvenuta nel 1993 a soli 45 anni.
“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali” (M. Gandhi)
Comunque dalle vostre risposte vedo confermata la mia sensazione sul fatto che si sia calcata troppo la mano in fase di sceneggiatura, sulla rivalità tra i i due piloti...rivalità di cui non ricordavo nulla... (poi è ovvio che se mi sto giocando il campionato del mondo testa a testa con qualcuno c'è rivalità...)
In effetti la sceneggiatura anche a mio parere ha un po' calcato la mano sulla rivalità tra i due che in effetti è durata una sola stagione in pratica.
Ricordo benissimo quella mattinata vissuta in diretta, entusiasmante.
Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio.
Oscar Wilde.
nick'61 ha scritto:In effetti la sceneggiatura anche a mio parere ha un po' calcato la mano sulla rivalità tra i due che in effetti è durata una sola stagione in pratica.
Ricordo benissimo quella mattinata vissuta in diretta, entusiasmante.
Andando un po' OT, ti ricordo anche l'analoga esperienza che abbiamo (ho) vissuto nel 2008 ma quella del Giappone rimane davvero inimitabile.
) e non mi pare di ricordare che nessuno parlasse di ciò...
