Il delitto Pasolini

[franz75]

Volevo scrivere della morte di Pelosi quando ho sentito la notizia a Prima Pagina di venerdì. Evidentemente la morte di Pasolini è destinata a far discutere (giustamente) ancora per molto tempo...chissà che però magari contribuisca anche a far sorgere un certo distacco: mi ha non poco stupito l'editoriale (inconsueto in una persona che, nelle sue apparizioni radiofoniche, mi è sempre parsa equilibrata) invero assai livoroso di Capitta sul Manifesto di venerdì.

[Insight]

Se ti riferisci a questo che riporto qua sotto (tanto per essere chiari), a meno che non manchi una parte, per quanto mi sforzi non riesco a vedervi alcun livore, anzi, il tono è pacato e peraltro non dice chissà quali novità. E' esattamente quello che penso io e tanta altra gente.


"La notizia della morte di Pino Pelosi al Gemelli di Roma, 59 anni, malato di tumore, non è di quelle che possano dar «gioia» ovviamente, ma neanche soverchio dolore.

Protagonista, o comprimario, o anche semplice sicario-civetta di uno degli avvenimenti più sanguinosi e crudeli della cultura del novecento, l’assassinio di Pier Paolo Pasolini, Pelosi detto affettuosamente «er rana» dai suoi amici malavitosi del Tiburtino, è stato per quel delitto condannato e poi parzialmente assolto dalla giustizia, ha cambiato diverse volte la sua versione dei fatti orrendi all’Idroscalo di Ostia, ha detto di aver agito da solo per pura «ripicca» di ruolo sessuale, ma ultimamente ammetteva di non essere stato solo quella notte di sangue: una moto, le altre macchine, i due fratelli killer. Dopo la cena che si era fatto offrire dal poeta al Biondo Tevere, è cresciuto un polverone smisurato di bugie e simmetriche rivelazioni.

Che non fosse solo è stato provato dalle indagini per le quali Laura Betti, la grande amica di Pier Paolo, ha dato praticamente la vita, e anche in alcuni gironi giudiziari di questo estenuante rondò con la verità. A leggere il romanzo incompiuto di Pasolini, Petrolio, è evidente che il poeta stesse frugando in un pentolone di affari sporchi, petroliferi e non solo.

Molti, a cominciare da avvocati e giuristi, ritengono compatibile con quei «misteri» la condanna a morte dello scrittore, un servizio che per definizione deve restare «segreto».
Certo Pelosi,tra rivelazioni e smentite, era rimasto l’unica ma insufficiente chiave di accesso a quel doloroso mistero. Ma, per scelta o costretto, rimarrà per sempre semplicemente «er rana»."

Gianfranco Capitta, Il Manifesto, 21 luglio 2017.

[Insight]

Certo che adesso, più rileggo questo articolo e più mi girano, eh...Ma dov'è il livore? Dov'è?
Forse dovremmo stare contriti per la morte del "povero" Pelosi?
Ha perfettamente ragione Capitta, non si può che provare umana pietà nei suoi confronti, ma nulla più, visto come si è comportato.

Io il livore, piuttosto, lo vedo in tutti quelli che manifestano insofferenza ogni volta che si riparla del caso Pasolini, il cui nome, evidentemente, li fa ancora imbarazzare. "Distacco", certo...A mio parere ce n'è stato anche troppo di distacco nei confronti di questo caso. In un altro Paese la gente si sarebbe indignata molto di più per un simile delitto contro la cultura.

[franz75]

Premesso che l'editoriale non l'ho letto, ma solo ascoltato (non leggerei il Manifesto manco se mi regalassero un abbonamento gratuito) e che, quindi, il tono mi era sembrato assai più polemico di quanto non lo sia in effetti, vedo che quando si toccano certi argomenti, confrontarsi con te diventa alquanto complicato.
Va bene, nessun problema, frequenterò solo i topic in cui non si rischiano flame.

[Insight]

Be', questo mi dispiace, mi dispiace se non parteciperai più a questo tipo di discussioni più "impegnate" e "delicate". Preferirei che tu spiegassi meglio la tua posizione, anziché fare l'offeso e andartene.

Io vorrei che tutti partecipassero a queste discussioni, altrimenti non starei nemmeno ad aprirle. Ma è altrettanto ovvio che quando uno interviene con affermazioni forti come hai fatto tu, si deve anche aspettare una reazione altrettanto ferma e decisa da parte di chi la pensa diversamente. E' così che funziona nei dibattiti, quando non si parla di Nutella o patatine.

[andromeda57]

La morte di Pelosi non credo cambi la sostanza della questione ovvero che la verità sul caso Pasolini molto probabilmente non sarà mai appurata, a meno che non parlino le persone coinvolte ovvero vengano scoperti documenti in merito, cose di cui dubito fortemente, purtroppo un comune denominatore di tante vicende italiane anche senza fare eccessiva dietrologia.

[franz75]

Perfetto. Mi limiterò a discettare di Nutella e di patatine.

[Insight]

La morte di Pelosi non credo cambi la sostanza della questione ovvero che la verità sul caso molto probabilmente non la sapremo mai, a meno che non parlino le persone coinvolte ovvero vengano scoperti documenti in merito, cose di cui dubito fortemente.

Sono d'accordo, ma come giustamente ha scritto Capitta, Pelosi era l'unica "chiave" di quel mistero e ora che se n'è andato, la sensazione, brutta almeno per me, è che la possibilità di scoprire la verità sia definitivamente sfumata, per sempre. E' questa la sensazione che ho provato io, quando ho sentito della sua morte. Poi magari alla verità non saremmo arrivati comunque...

[andromeda57]

La morte di Pelosi non credo cambi la sostanza della questione ovvero che la verità sul caso molto probabilmente non la sapremo mai, a meno che non parlino le persone coinvolte ovvero vengano scoperti documenti in merito, cose di cui dubito fortemente.

Sono d'accordo, ma come giustamente ha scritto Capitta, Pelosi era l'unica "chiave" di quel mistero e ora che se n'è andato, la sensazione, brutta almeno per me, è che la possibilità di scoprire la verità sia definitivamente sfumata, per sempre. E' questa la sensazione che ho provato io, quando ho sentito della sua morte. Poi magari alla verità non saremmo arrivati comunque...

Certo quello che scrivi è assolutamente possibile, ma la mia sensazione già ai tempi del misfatto è che pelosi fosse una piccola pedina e che sapesse pochissimo, in ogni caso le sue dichiarazioni spesso contraddittorie nel corso degli anni lo avevano reso ormai un testimone poco attendibile.

[Gaetano Hardy 59]

Nessuno ricorda più altri due Pasolini: il motociclista e lo scrittore cattolico.