In caso di errore durante il login ("Il form inviato non è valido"), dovete cancellare tutti i dati del forum dalle impostazioni del vostro browser (cookies, dati, cache). Provate anche prima il "cancella cookie" che trovate in basso in tutte le pagine del forum (icona cestino se siete in visualizzazione mobile) e poi a cancellare dalle opzioni del browser. Chiudete le schede e riavviate. Se ancora non riuscite, non avete cancellato tutto (fate una prova da altro browser o dispositivo, vedrete che funziona).

Moravia nei Settanta

Opere ed autori
Rispondi
Avatar utente
Insight
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 7633
Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20

Moravia nei Settanta

Messaggio da Insight »

Alberto Moravia, uno dei nostri grandi scrittori del Novecento, autore di classici indimenticabili come “Gli indifferenti”, “La noia” o i “Racconti romani”, nel decennio settantiano si dedicò ai viaggi in Africa e pubblicò diversi libri e reportages tratti da questa esperienza. Vorrei qui parlare, tuttavia, di due sue pubblicazioni che esulano dall’esperienza africana e sono creature più immediatamente “figlie” dei nostri anni Settanta.
Immagine
La prima è una raccolta di racconti brevi, intitolata “Boh”, edita nel 1976.
Immagine
Questo libro può essere considerato un piccolo manifesto del “Femminismo”, che molta parte ebbe nei dibattiti e nelle dinamiche sociali degli anni Settanta, anche se scritto da un uomo.
Trenta donne diverse raccontano in prima persona le proprie esperienze, la loro concezione della vita e soprattutto il loro rapporto con il “sesso forte” e con un mondo che - inutile negarlo - pare costruito e pensato per gli uomini.
Il primo aspetto che si coglie in questi racconti è l’ironia con la quale viene rappresentato l’eterno antagonismo fra i due sessi; e poi, subito dopo, emerge il ben noto “intuito” femminile che qui diventa vera e propria astuzia, molto spesso difensiva ma talvolta anche offensiva, nel senso che le donne protagoniste di queste storie spesso solo in apparenza sono vittime che subiscono l’infedeltà, i soprusi, lo sfruttamento o anche semplicemente il disinteressamento dei propri mariti o compagni: in realtà, e senza che nemmeno la loro “controparte” maschile se ne accorga, sono le donne che compiono delle scelte e determinano lo svolgersi degli accadimenti nella maniera ad esse più congeniale. Sono sì assoggettate ai maschi, ma allo stesso tempo anche molto più furbe e consapevoli dei loro partners, meno “sesso debole” di quel che gli uomini possano pensare, insomma.
Moravia descrive il rapporto tra i due sessi in termini di conflittualità: quello femminile e quello maschile sono universi completamente separati, che seguono ciascuno le proprie differenti leggi. Il confronto tra questi due mondi, necessario perché voluto dalla natura, non può allora che essere uno scontro. Netta è la preferenza dell’Autore per la parte femminile: i protagonisti uomini di questi trenta racconti sono per lo più degli imbecilli, talvolta violenti, farfalloni e maschilisti, ma che in realtà non si rendono conto di essere loro i gabbati. Questo, insomma, è un libro visto dalla parte delle donne, seppure non mancano punte di sarcasmo anche nei loro confronti . “Boh” è semplicemente il titolo di uno dei trenta racconti della raccolta ed è proprio l’interiezione che si usa per esprimere dubbio ed incredulità. La protagonista di questo racconto, che è il più “erotico” dei trenta, è una donna che vive con distacco e indifferenza tutto ciò che le succede e che non sa darsi una spiegazione del proprio carattere litigioso, incline alla ribellione, né del comportamento spesso “masochistico” degli uomini che le stanno intorno. “Boh” è il titolo del libro, anche perché esso sintetizza al meglio, secondo l’Autore, la reciproca ed eterna incomprensione tra i due sessi.

Il secondo libro è “La vita interiore”, pubblicato nel 1978.
Immagine
Ancora più immerso nella società degli anni Settanta è questo romanzo, al quale Moravia lavorò per ben sette anni.
E’ un libro che suscitò aspre critiche, dibattiti e interventi di sociologi, intellettuali, critici, religiosi, pedagoghi, ecc. Fu persino sequestrato due volte dalla magistratura per i suoi contenuti “violenti”, “dissacratori”, per le scene molto ricorrenti e dettagliatamente descritte di sesso “spinto”, di sodomia, di orge e rapporti incestuosi.
Si svolge come una lunga intervista: una donna, Desideria, viene interrogata durante tutto il romanzo da un intervistatore esterno, che figura nel libro semplicemente come “Io”. Attraverso le domande di “Io”, Desideria racconta tutta la storia della sua vita, da quando era una bambina e un’adolescente obesa, affetta da bulimia, maltrattata e umiliata dalla madre adottiva, fino a quando diventa una donna attraente e decide di ribellarsi a tutto, obbedendo ad una misteriosa “Voce” che sente dentro se stessa e con la quale dialoga costantemente. La “Voce” è appunto quella della “Rivolta”: ma una rivolta totale, contro tutte le convenzioni della società “borghese” e anche contro quelle che, secondo l’ortodossia marxista, non sono che le “sovrastrutture” create dal sistema capitalistico: la Cultura, la Religione, la Morale, l’Amore, la Famiglia, ecc.
In un crescendo sempre più esasperato di profanazioni e dissacrazioni (che sono tuttavia meramente simboliche e che, a dirla tutta, specialmente se lette adesso a distanza di trentasei anni, fanno anche piuttosto ridere), Desideria entra in una spirale di violenza incontrollata, finché si trova, sempre spinta dalla sua “Voce” interiore, ad abbracciare la “lotta armata” e a commettere (a colpi di P38) in sequenza ravvicinata due omicidi, per poi “svanire” nelle ultime pagine del libro, quasi come se non si trattasse di un personaggio reale, ma di un’idea destinata a dissolversi alla fine della narrazione…

Personalmente ritengo che si tratti di un buon romanzo, se non altro originale per quanto riguarda la sua struttura e la tecnica di narrazione, che riesce a svelarti il personaggio di Desideria a poco a poco, tenendoti sempre in tensione e obbligandoti a continuare a leggere. Si vede, insomma, che siamo di fronte ad un maestro della narrativa contemporanea.
Certamente, però, non è il miglior Moravia che mi sia capitato di leggere. Mi pare, anzi, che questo romanzo forse non meritava nemmeno tutta la attenzione e i dibattiti che gli sono stati dedicati. Oltre a questo, forse non ci si è resi conto, a quei tempi, dell’ironia e della vera e propria comicità di certe scene. E’ vero che eravamo nel 1978 e che questo libro è uscito nel mese di giugno, poco dopo la tragedia di Moro, per cui certi temi, come ad esempio la lotta armata, si prestavano poco ad essere oggetto di ilarità… Però il comico è comico, secondo me, e i critici dovrebbero saperlo cogliere sempre. Per spiegarmi: se la “dissacrazione” della Cultura, ad esempio, consiste nello strappare una pagina dei Promessi Sposi e nell’usarla in bagno al posto della carta igienica, beh, io credo che di una scena simile si possa ridere allo stesso modo sia adesso sia nel 1978…
Analoghi risvolti comici si possono cogliere, secondo me, in molte delle scene pornografiche raccontate da Desideria, se non forse in tutte.
Ho avuto l’impressione, insomma, avendolo letto adesso, poche settimane fa, che questo romanzo sia stato preso un po’ troppo sul serio, addirittura più di quanto lo considerasse serio l’Autore stesso.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie
Gimli Il Nano
Settantiano guru
Settantiano guru
Messaggi: 894
Iscritto il: sab 24 feb 2018, 11:14

Re: Moravia nei Settanta

Messaggio da Gimli Il Nano »

«Pensa che Alberto Moravia, [...] non sapeva dove mettere le virgole, l'unica cosa che gli riusciva bene era girare per l'Africa con la Dacia Maraini e la Maria Callas a fotografare elefanti. Ma della donna non sapeva niente, niente! Noi latini siamo degli usurpatori, crediamo che far l'amore sia una cosa divertente. Invece è drammatica. Un atto sacrale».
da
SERGIO SAVIANE "MORAVIA DESNUDO" (Ed. Sugarco, Collana "Fatti e Misfatti) Ovvero SERGIO SAVIANE reputava che tutta l'opera di Moravia era ampiamente sopravvalutata. Tutta l'opera, ma in particolare ciò che Moravia ha pubblicato nei '70. Ha scritto un intero saggio (appunto"MORAVIA DESNUDO") per dimostrarlo. Saggio davvero interessante.
G.K. Chesterton : "Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate".
Avatar utente
Insight
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 7633
Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20

Re: Moravia nei Settanta

Messaggio da Insight »

Sul fatto che Moravia sia uno scrittore un po' sopravvalutato, posso essere d'accordo. In fondo, a mio parere, ha scritto soltanto due romanzi veramente belli, che sono Gli indifferenti, soprattutto, e La noia, al secondo posto. Poi non sono male anche I racconti romani. A ogni modo, rimane uno scrittore di un certo livello e anche nelle sue opere non tanto riuscite si riconosce il suo stile.

Detto questo, se Moravia e' sopravvalutato, che dovremmo dire di Saviane, che negli anni Settanta ha scritto un romanzaccio come Eutanasia di un amore, assai piu' brutto del peggior Moravia, e Il mare verticale, un romanzo cervellotico che si fa molta, molta fatica a leggere.... :roll:
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie
Avatar utente
Whiteshark
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 3617
Iscritto il: ven 4 ott 2013, 17:25

Re: Moravia nei Settanta

Messaggio da Whiteshark »

Saviane ha scritto "Eutanasia di un amore" che è un romanzo di una bruttezza imbarazzante. Paragonato all'osceno film però sembra quasi decente. Non avendo mai visto il film "Desideria, la vita interiore" di Barcelloni non posso dire se il rapporto di bruttezza libro/film è lo stesso rispetto a "Eutanasia di un amore".
Remember:

Cheap and fast is not reliable
Cheap and reliable is not fast
Fast and reliable is not cheap
Avatar utente
Insight
Settantiano VIP
Settantiano VIP
Messaggi: 7633
Iscritto il: lun 4 nov 2013, 17:20

Re: Moravia nei Settanta

Messaggio da Insight »

Beh, si può dire tutto il male che si vuole di questo governo, ma gli riconosco il merito di aver resuscitato un autore come Moravia, proponendo alla maturita' una bellissima traccia su un passo tratto dal capolavoro "Gli indifferenti".

Quanto agli studenti piagnoni che si sono lamentati perché a scuola non avevano fatto Moravia, dico che: primo, non ci credo. Moravia a scuola si fa, l' avevo fatto io 35 anni fa.... magari non si fa tanto bene, pero' normalmente si fa. Secondo, non si puo' sempre aspettare la pappa pronta dalla scuola. Se io avessi letto soltanto gli autori che ho studiato a scuola, a quest' ora avrei letto forse 50 libri. Terzo, ragazzi miei, se non sapete analizzare un testo a diciannove anni, allora vi vedo molto male. La traccia, infatti, richiedeva un'analisi del testo.Quindi si poteva fare benissimo il tema anche senza conoscere Moravia.
"Lo stolto continua a parlare mentre gli strumenti dicono molto più di questo, stai tranquillo e ascolta quello che non puoi esprimere" (andromeda57)
_____
Anni 80? No, grazie
Rispondi