Musica

14 Giugno 1971: esce Tarkus ( Emerson Lake & Palmer )

Esce esattamente 46 anni fa questo disco, se vogliamo, unico nel panorama rock degli anni 70, cioè unico nell’unicità del decennio, che corrisponde al periodo più fecondo di tutti i tempi, per quanto riguarda la musica rock.

Personalmente ne ho lette e sentite di tutti i colori su quest’opera. Cose tra le più disparate.

Alcuni parlano di opera geniale, da tramandare ai posteri. Alcuni la considerano come la quintessenza della megalomania. Altri sottolineano soprattutto il grande successo commerciale, in contrasto con la poca commestibilità del prodotto. Altri ancora, dulcis in fundo, parlano di presa in giro.

A nessuno, comunque, l’album in questione è indifferente.

Io lo adoro.

E comunque se gli Emerson Lake & Palmer hanno ritenuto di esagerare, affari loro, si direbbe. Il punto è: il disco piace o no? Se la risposta è positiva, è secondo me inopportuno fare un processo alle intenzioni, tipo grado di spontaneità, voglia di stupire a tutti i costi, oppure quantità di barocchismi, etc.

Altre cose poco carine che ho sentito, ad esempio: gli ELP ci fanno o ci sono? Tutte domande che lasciano il tempo che trovano. Ci sono, dati di vendite alla mano, milioni e milioni di persone che hanno amato e apprezzato Tarkus in tutti questi anni. Altri che hanno ricevuto fastidio e in casi estremi disgusto: anche loro hanno diritto di manifestare le loro sensazioni, ma è chiaro che non possono ricevere la mia approvazione, o l’approvazione di ogni appassionato di rock progressivo.

Non so quale dei due lati, del vinile, sia il più bello.

Tarkus suite è qualcosa di prodigioso e spettacolare, che unisce forza e tecnica. E non è vero che le performances individuali facciano la parte del leone, perchè c’è una buona armonia, un buon lavoro di gruppo. Fuochi d’artificio, tecnica, capacità a livello stratosferico, per un risultato che lascia sbalorditi.

Sull’altro lato, da rimarcare la presenza di tre brani bellissimi, tra le vette del gruppo versione ” ordinaria “.

Bitches Crystal, brillante, ricercata, molto fine. The Only Way, stupendo gioiello, dalla melodia indimenticabile. A Time And A Place, classico brano prog veloce, potente e sbarazzino, protagonista soprattutto Emerson.

I brani:

Tarkus Suite: voto 10 ( un pezzo di storia, un pezzo di tecnica, un pezzo di arte ). La suite comprende le seguenti sezioni ( in rosso ):

Eruption: 8,5

Stones of Years: 7,5

Iconoclast: 8

Mass: 9 ( forse il brano più tecnico )

Manticore: 7,5

Battlefield: 8

Aquatarkus: 9 ( uno dei manifesti del prog elettronico )

Jeremy Bender: 6,5

Bitches Crystal: 9,5 ( brano di una finezza e di una ricercatezza unici )

The Only Way: 10 ( melodia indimenticabile )

Infinite Space: 8,5

A Time and a Place: 9,5

Are You Ready Eddy?: 6 ( ma che c’entra con il resto? )

I musicisti, li ricordo, sono:

Keith Emerson – tastiere

Greg Lake – basso, voce, chitarre

Carl Palmer – batteria, percussioni

L’album ha un successo straordinario, anche e soprattutto nel nostro paese, dove arriva al primo posto nella hit-parade dei 33 giri, e lì permane per diverse settimane. Tutto ciò è sorprendente e bizzarro, se si pensa che Tarkus è lontanuccio dallo stereotipo del disco commerciale: anzi è molto complesso, molto impegnativo, molto tecnico, e pertanto, almeno apparentemente, poco fruibile dal grande pubblico.

Uno dei capolavori del prog per antonomasia, quindi. Voto globale 9,5 ( mezzo voto in meno rispetto al 10 pieno, a causa della presenza del simpatico ” Are You Ready Eddy? “, di qualità leggermente inferiore, e che c’entra poco col resto del materiale ).

A Time and a Place