Musica
Steve Hackett- Genesis Extended Tour 2014
L’altra sera ho visto il concerto di Roma. Che dire, un vero e proprio tuffo nel passato.
In programma esclusivamente pezzi dei Genesis, dal 1971 al 1977.
Composizione del pubblico: 75% gente che ha consumato vinili e musicassette e che quindi è in grado di apprezzare al volo le pochissime novità nelle esecuzioni dei brani, 10% mogli dei suddetti (o mariti delle suddette, ma credo in quota marginale), 15% figli e nipoti.
Le sabbie del tempo dovrebbero essere state erose dal fiume del costante cambiamento, ma i brani sembrano uscire invece diritti diritti dai concerti dei ’70, e questo è stato per me il valore di questa serata.
Mi sono reso conto di aver sentito per la prima volta dal vivo pezzi come “The musical box”, o “The knife” (unica incursione in un disco precedente alla sua entrata nel gruppo).
L’innovazione più evidente è l’inserimento in organico di un sax soprano che però si integra abbastanza bene con il resto. I musicisti son tutti validi, certo il cantante ha un bel fegato a cimentarsi in pezzi già cantati da Peter Gabriel e Phil Collins, non sempre sembra a suo agio. Particolarmente bene in “I know what I like”, o in “Firth of Fifth”, un po’ meno ad esempio in “Dance on a volcano”, o “Squonk”.
Comunque una bella serata, suono pulito e avvolgente e pedaliere di bassi a profusione che facevano letteralmente vibrare l’uditorio.
La macchina del tempo, questo chiedevamo lì dentro, e questo Steve aveva da darci e ci ha dato.
Formazione:
Steve Hackett, che lascia la sua Gibson color whisky solo per le acustiche,
Roger King tastiere
Gary O’Toole batteria, cori e voce solista in “Fly on a windshield”,
Rob Townsend on sax, flauto, percussioni e qualche tastiera
Nick Beggs basso, 12 corde e doppio manico
Nad Sylvan voce.