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Alimentazione

Chewing gum

Chewing gum

Credo di aver percorso tutte le tappe della “fenomenologia” della gomma da masticare anni Settanta, essendo stato un discreto, anche se non smodato, consumatore di questo genere…ehm…alimentare?

Ho iniziato con le classiche, anzi classicissime, BROOKLYN…

Le mie preferite erano quelle verdi al gusto “clorofilla” (ero forse più attratto dal colore del pacchetto che dal gusto).

Nel 1978, credo, per un breve periodo dominarono le CENTER FRESH…

La Center Fresh non si presentava a forma di tavoletta, come la classica “Gomma del Ponte”, ma era squadrata, se non ricordo male, come una caramella, e dentro aveva la “goccia”… Una fresca goccia di nettare prelibato…

Ma poi le CENTER FRESH furono praticamente cancellate, almeno per un certo periodo, dalle BIG BABOL…

Le BIG BABOL segnarano una vera e propria rivoluzione nel mondo del chewing gum, un nuovo modo di intendere la gomma da masticare, almeno per i bambini di quel periodo, che non avevano memoria di epoche passate…

Vero è che a scuola non si potevano masticare, perché alle maestre e ai maestri dava molto fastidio…Però ricordo, durante i riposi o anche nel giardinetto fuori di scuola, le gare a chi faceva il palloncino più grande, soffiando e soffiando, con inevitabili ricadute appiccicose sulla faccia…

Passato il ciclone BIG BABOL, ritornai alle origini, alle vecchie BROOKLYN… E’ proprio vero che il primo amore non si scorda mai.

Ancora oggi, le rare volte in cui mi capita di masticare una gomma, se posso scegliere, e dato che si trovano ancora, dico: “Non voglio masticare altre gomme che non siano le BROOKLYN verdi alla clorofilla…”.

In verità le preferisco a tutte le altre “gommine” insignificanti che sono arrivate dopo e che hanno la pretesa di sostituirsi al dentifricio…

A parte le tre tappe fondamentali, dirò di altre tre tipologie che mi è capitato di conoscere nel nostro amato decennio, sebbene in misura molto più contenuta.

Anzitutto, ricordo vagamente le GOMME SIGARETTA… Non so come si chiamassero esattamente. Si presentavano proprio come sigarette, con rispettivo pacchetto e tanto di filtro… Poi, naturalmente, si scartavano e si masticavano.

Credo proprio che non esistano più… Anche perché oggi sarebbero considerate un pericoloso incentivo al vizio del fumo.

Nei primi anni Settanta, soprattutto, poi dopo non so, erano diffuse le BUBBLE GUM PAPERON DOLLARS…

Si presentavano lunghe e strette, avvolte in una carta colorata a strisce…

Dentro, avvolta nella carta, trovavi una banconota simil-dollaro americano con l’effige di un personaggio Disney… E se non sbaglio avevi anche la possibilità di vincere un’altra gomma.

Il bello, per me, era che queste banconote conservavano per diverso tempo l’odore del chewing gum… Per cui non era raro vedermi, in età prescolare, annusare questi pezzetti di carta come un cagnolino…

Infine vorrei spezzare una lancia a favore delle “demonizzate” PALLINE MULTICOLORI che si trovavano nei distributori automatici, dentro e fuori dei bar…

E’ vero, non avevano tanto gusto ed erano nocive… Però io le trovavo particolarmente invitanti. Il fatto stesso che per averle dovevi mettere il soldino e girare la maniglietta me le rendeva ancora più appetibili…

Sul finire del decennio vennero praticamente messe al bando, perché, specialmente quelle rosse, erano, a quanto sembra, “veleno puro”, in quanto colorate col famigerato Amaranto E 123…

Ricordo un periodo di “psicosi collettiva”, nel ’78 o ’79, in cui pronunciare la parola “Amaranto” o “Eroina” o “Cianuro”, sortiva quasi lo stesso effetto…

Beh, io credo che almeno una ventina di palline rosse all’amaranto, me la sarò masticata…

Dovevo pur spendere in qualche modo le monetine che mi regalavano le mie nonne… Anzi, qualche volta addirittura insistevo nell’inserire le monetine e nel girare la maniglietta, finché non usciva proprio lei, la mia preferita… quella rossa

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