Cronaca
29 Luglio 1976: Tina Anselmi prima donna ministro
Il 29 Luglio di 41 anni fa, Tina Anselmi diventava il primo ministro donna della storia della Repubblica Italiana.
Nata a Castelfranco Veneto, partigiana, sindacalista e deputata della DC in Parlamento dal 1968, veniva nominata dall’allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti ministro del Lavoro e della Previdenza sociale: avrebbe poi giurato il giorno successivo.
Pertanto, oltre all’eccezionalità dell’evento, va rimarcata anche l’importanza e la delicatezza del Dicastero assegnatole.
Ha successivamente avuto molteplici incarichi di prestigio nella vita istituzionale e politica, e nel 1992 un vasto movimento d’opinione caldeggiò la sua candidatura alla Presidenza della Repubblica.
Questo evento del 1976 fu l’inizio di una splendida escalation delle donne verso ruoli e incarichi di responsabilità, nel panorama politico, economico, scientifico, del sindacato, del sapere. Un percorso non privo di ostacoli, spesso materializzati in quel residuo di bigottismo-maschilismo dei decenni precedenti, che si stava a poco a poco riuscendo ad estirpare.
Non mi pare che in questo processo di valorizzazione delle donne ci siano state molte forzature: comunque molto meno di quello che era possibile prevedere.
Le eccezioni possono esserci, come per il sesso maschile, ma, a grandi linee, direi che le donne hanno onorato al meglio gli incarichi ricevuti, e le relative responsabilità.