Bloody Sunday 1972

Il 30 gennaio 1972 è passato alla storia come la tragica “Domenica di sangue” nell’Irlanda del Nord.

A Derry, durante una manifestazione per i diritti civili della minoranza cattolica, un reparto di paracadutisti dell’esercito britannico sparò sulla folla uccidendo 13 persone (un’altra morirà più tardi).

Il tragico episodio si inserisce nel contesto di scontro sempre più acceso tra le due opposte fazioni degli “unionisti” (che governano il Paese, sono discendenti dei coloni britannici, di religione protestante, e sostengono l’appartenenza dell’Irlanda del Nord al Regno Unito) e i “nazionalisti”, che sono la minoranza di fede cattolica e che invece sostengono l’annessione alla Repubblica d’Irlanda, già divenuta indipendente dal Regno Unito nel 1922.

Dopo la strage, il conflitto si inasprirà ulteriormente: tantissimi giovani cattolici sceglieranno di militare nell’IRA (Irish Republican Army) e saranno sempre più frequenti negli anni successivi gli scontri armati, gli attentati e i massacri tra le due fazioni.

Ecco il dipinto nella città di Derry, dedicato alle vittime della “Bloody Sunday” 1972