Romanzo di Giorgio Manganelli, che si aggiudicò nel 1979 il Premio Viareggio per la Narrativa.
Il libro è suddiviso in cento brevissimi racconti, lunghi tutti invariabilmente una facciata e mezza. Racconti irreali, fantastici, anche piuttosto inquietanti in quanto pervasi da un nichilismo di fondo, da una specie di rassegnata consapevolezza circa la vacuità dell’esistenza umana, dalla certezza che l’uomo è circondato dal nulla…Nulla c’è dopo la morte, ma nulla è anche la vita stessa, che sembra ridotta proprio a niente in questi racconti (o minuscoli romanzi) dal linguaggio scarno ed essenziale, ridotto all’osso.
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