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Eutanasia di un amore

Eutanasia di un amore

Romanzo di Giorgio Saviane uscito nel 1976. E’ la storia di un amore durato dieci anni e ormai consumato, che lentamente si sta spegnendo e infine viene “ucciso” dai due protagonisti, Paolo e Sena.

Di Saviane vedi in questa sezione anche “Il mare verticale”.

Ambientato a Firenze a metà decennio, il romanzo si apre con un litigio della coppia (che non deve essere il primo). I due sono fermi a un semaforo nell’automobile di Paolo. Sena approfitta della sosta, raccoglie le sue poche cose e inaspettatamente apre la portiera e scende dalla vettura. Sale su un autobus poco distante. Paolo, scattato il verde, affianca l’autobus fermo al capolinea e con dei gesti invita Sena a scendere. Ma poi deve proseguire, vista la colonna di macchine dietro di lui.

Paolo e Sena (il cui vero nome, di origine etrusca, è Ursenna) sono insieme da dieci anni. E’ stato un amore bello e intenso, ma vissuto anche con un certo imbarazzo per la differenza di età e di ruoli. Paolo infatti è un professore universitario alla Facoltà di Magistero e quando è iniziata la relazione, Sena era una sua allieva del primo anno. Ora lui ha passato i quaranta e il suo fisico e il volto mostrano i segni di un invecchiamento precoce. Sena invece è ancora una donna bellissima, alta e bruna, nel fiore degli anni.

Dopo l’improvvisa separazione, Paolo entra in una crisi profonda e cerca in tutti i modi di riavvicinarsi a Sena, sfruttando le loro amicizie comuni. Ma nonostante l’aiuto degli amici, che organizzano incontri tra i due, l’avvicinamento non riesce perché Sena rifiuta ostinatamente di incontrare Paolo.

Solo quando Sena deve recarsi per un lungo periodo a Parigi, per svolgere un dottorato, accetta di incontrare Paolo alla stazione ferroviaria per un ultimo saluto, avendo ricevuto una sua lettera che l’ha commossa.

Il saluto ha tutto il sapore triste di un addio (anche se Sena spera in cuor suo che Paolo la blocchi e non le permetta di partire). Paolo, d’altra parte, anche dopo la partenza di Sena non si rassegna. Dopo qualche settimana, infatti, egli si mette sulle tracce della sua ex fidanzata recandosi a Parigi e a Versailles. Qui, facendo un appostamento senza essere visto, scopre che Sena frequenta un altro uomo; quindi ritorna a Firenze ancora più disperato.

Nei lunghi mesi di separazione, Paolo sviluppa una serie di disturbi di origine psicosomatica, è costretto a portare un busto e subisce un intervento ad un occhio. Cerca anche di dimenticare Sena avendo rapporti con altre donne, ma si scopre affetto da impotenza sessuale.

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Nella seconda parte del romanzo, c’è un riavvicinamento e pare che si riaccenda l’amore. Ma è solo un ultimo spasmo di vita. I due si incontrano casualmente per strada a Firenze e lei quel giorno stesso accetta un invito a cena del suo ex fidanzato. Paolo racconta a Sena le sue magagne fisiche, lei si intenerisce e accetta di accompagnarlo per una settimana in vacanza a Ischia per fare dei bagni che dovrebbero far guarire il suo mal di schiena.

A Ischia ritornano a fare l’amore e tutto sembra filare come prima. Intanto, però, Paolo va da una specie di mago-guaritore dell’isola e gli racconta la sua storia d’amore con Sena. Il mago, che è anche una specie di psicanalista, gli spiega che l’amore per Sena è frutto del suo complesso edipico e non è altro che una “ripetizione” dell’amore materno (Paolo ha sofferto molto la morte della madre).

Secondo il mago, Paolo non riesce a fare l’amore con altre donne perché pensa che Sena, essendo un simbolo della madre, sia insostituibile. E’ necessario, allora, che egli superi questo blocco, amando altre donne liberamente, convincendosi che l’amore erotico non è quello materno.

Giunta l’estate, Paolo e Sena insieme ad altre coppie di amici vanno in vacanza in alcune isole dell’arcipelago toscano. Qui un giorno rimangono vittime di un piccolo naufragio e Sena, che sta quasi per affogare, viene salvata in extremis. Da quel momento, però, Paolo, vedendola distesa sulla spiaggia e quasi cadavere, si convince (come se si trattasse di un segno) che è morto anche il suo amore per lei.

Durante un litigio su uno scoglio, poi, Sena svela finalmente a Paolo la sua colpa, per la quale lei non potrà mai perdonarlo: quella di averla costretta (secondo lei) ad abortire. In effetti, Paolo, anche se non aveva mai fatto direttamente pressioni su Sena per farla abortire, le aveva detto di non voler riconoscere il figlio. Paolo non vuole figli, né da Sena né da nessuna altra donna.

Sempre durante le fatidiche vacanze, Paolo, che cerca di mettere in pratica la “lezione” del mago di Ischia, ha un breve “flirt” con una ragazza più giovane. E’ questo il segno finale che l’amore per Sena è ormai un cadavere.

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Una trama esile, ma ricca di implicazioni psicologiche (o psicanalitiche) e anche sociali e politiche. L’amore tra Paolo e Sena non funziona, in ultima analisi, perché ambedue lo vivono come un “possesso” dell’altro, come mero desiderio erotico che quindi non riesce mai ad appagarsi (chi desidera, desidera sempre di più). L’amore secondo Saviane, invece, dovrebbe essere soprattutto un “uscire da se stessi”, dal proprio isolamento, e un “darsi all’altro”, amando per il piacere di amare in sé e non per soddisfare i propri desideri di possesso.

Vuoi per queste implicazioni un po’ troppo “tortuose” per i miei gusti, vuoi per lo stile di narrazione piuttosto “sperimentale” (si passa con disinvoltura dalla terza persona alla prima nello stesso contesto narrativo), ho trovato questa lettura piuttosto faticosa e tutto sommato inconcludente.

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