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La scomparsa di Alfonso Gatto

La scomparsa di Alfonso Gatto

L’8 marzo 1976, in un incidente stradale, moriva uno degli ultimi grandi poeti italiani: Alfonso Gatto, uno dei massimi esponenti dell’Ermetismo.


Era nato a Salerno nel 1909, ma fu un “meridionale sradicato”, avendo passato gran parte della sua vita a Milano, Firenze e Roma.

La sua più importante raccolta di poesie si chiama “L’Isola” e venne pubblicata nel 1932.

Ma diverse sono le raccolte pubblicate anche negli Anni 70:

Poesie 1929-69, Milano 1972

Poesie d’amore, Milano 1973

Lapide 1975 ed altre cose, Genova 1976

Desinenze, Milano 1977 (pubblicazione postuma).

Ecco una bella sua poesia per ricordarlo:

Il bambino di gomma

Melampo era un bambino

di gomma e cancellava

i passi che segnava

mettendosi in cammino.

Era di gomma rossa,

tondo come una palla,

e stava sempre a galla

nel bagno, e senza ossa

dolce, tenero, buono,

scendeva dalle scale

senza mai farsi male

saltando dal balcone.

A scuola era bocciato,

sempre il quaderno bianco!

Eppure era il più franco

a scrivere il dettato.

Scriveva e poi cassava

con la mano di gomma,

i numeri, la somma,

le lettere, e tornava

a scrivere, a cassare.

E sempre zitto rosso

con tutti gli occhi addosso

senza poter parlare.

O povero Melampo!

Un giorno, detto fatto,

saltò su di scatto

e si bucò la pancia.

Fischiò come un pallone

sgonfiato d’ogni affanno

e visse senza danno

tappando col bottone

il buco della pancia.

Visse nel tempo antico

Melampo – ve l’ho detto? –

Fischiò col suo fischietto

premendosi a soffietto

il disco all’ombelico.

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