Prime letture “importanti”

Noi bambini dei Settanta siamo stati forse l’ultima generazione a leggere i capolavori della letteratura (per l’infanzia, ovviamente) durante le elementari. La mia prima lettura “importante” fu Pinocchio (a causa dello sceneggiato televisivo, che mi fece venire una gran voglia di leggerlo, nonostante il fatto che, nel 1972, non frequentassi ancora la scuola…), seguita, in terza elementare, mi sembra, da “Cuore”; successivamente, lessi anche una versione semplificata del “Don Chisciotte”, del quale la maestra ci aveva parlato in classe: quella sua “introduzione” fu molto stimolante per me, che chiesi ai miei di poterlo leggere. Per un Natale (’76 o ’77) mia sorella mi regalò un’edizione illustrata de “Il piccolo Lord”, che conservo gelosamente. Fui invece delusa dalla lettura di Salgari (ancora una volta, per via dello sceneggiato televisivo): trovai quelle avventure poco coinvolgenti, ma forse perché le confrontavo con l’ottimo prodotto televisivo, che allora trovavo tanto più eccitante. Mi sto riferendo solo a romanzi interi, perché, ovviamente, non si contano le decine di raccolte di fiabe e racconti, o i fumetti da me divorati in quegli anni.